Visita alle rovine di Hattuša: la capitale degli ittiti in Turchia
Di Nicoletta A.Hattuša è un importante sito archeologico della Turchia (incluso dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità), che si trova nei pressi del borgo di Bogazköy, situato circa 150 km a est di Ankara. I resti du Hattuša, l’antica capitale del regno degli ittiti fondata più di 3500 anni fa, furono scoperti nel 1834. In mezzo alle rovine furono rinvenute numerose tavolette con caratteri cuneiformi che forniscono informazioni importanti sulla storia dell’antico popolo, che infatti intorno al 1600 a.C. scelse l’attuale Anatolia come sede del suo impero.
Il fondatore dell’impero fu un certo Labarna Hattušili I, che scelse la città di Hattuša come capitale. E da qui il sovrano mise in atto la sua politica di espansione verso il sud guidando varie campagne militari verso la regione dell’Eufrate e cercando invano di conquistare la città di Aleppo.
Come dicevamo sopra, le rovine dell’antica capitale furono scoperte nel XIX secolo e all’inizio del XX secolo iniziarono gli scavi. I numerosi edifici, come i templi, i palazzi del sovrano e le costruzioni difensive, sono il segno evidente di una pianificazione urbanistica ben ponderata. Le mura erano lunghe più di 6 chilometri e furono costruite con immensi blocchi di pietra alla base, sovrastati da mattoni di argilla nella parte superiore. Si sono inoltre conservate cinque porte raffiguranti sfingi, leoni e un guerriero. Nella foto ammirate infatti la Porta dei leoni, che costituiva uno degli ingressi della cosiddetta Città alta.
Gli scavi hanno portato inoltre alla luce circa 30.000 tavolette iscritte in caratteri cuneiformi, che, dopo la loro decifrazione, sono diventate una testimonianza molto significativa della cultura e della storia degli ittiti, destinata a durare ancora alcuni secoli. Fu infatti nel XII secolo a.C. che iniziò la decadenza del grande regno, anche se alcuni piccoli principati si conservarono ancora per qualche secolo.
Tra i rilievi in pietra ritrovati ad Hattuša vi sono anche le rappresentazioni aquile bicipiti, di varie divinità, ma anche di mangiatori di spade e acrobati. Una gran quantità di vasellame ricopre l’area del grande tempio. Molti di questi tesori sono oggi conservati nei musei archeologici di Ankara e Istanbul, ma il fascino del sito archeologico è assolutamente innegabile.
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Un luogo magico, non solo per chi come me è appassionato di archeologia e antiche civiltà.
Complimenti per il sito!
Franco V