Verghina e le suggestive vestigia della prima capitale del regno macedone

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Vergina Grecia UNESCOSe non fosse per il sito archeologico, Verghina (o Vergina) sarebbe solo un’anonima cittadina nella Grecia settentrionale, vicina al golfo di Salonicco. Invece è un sito tutelato dall’UNESCO per la sua straordinaria importanza storica, culturale e artistica. Qui sono infatti state rinvenute le rovine di Aigaì, la prima capitale del regno di Macedonia, di immenso valore archeologico. Tra i rinvenimenti più importanti, il monumentale palazzo principesco risalente al III secolo a.C., ornato di raffinati mosaici, affreschi e stucchi. Altrettanto significative le tombe reali macedoni, ricche di preziosi arredi funebri. Una delle camere sepolcrali contiene niente meno che la tomba di Filippo II, assassinato nel 336 a.C. proprio a Verghina e il cui figlio, Alessandro Magno, avrebbe poi conquistato un vastissimo impero. Nella foto si può ammirare la ghirlanda e l’urna d’oro (decorata con il Sole di Verghina a sedici raggi), provenienti dalla tomba attribuita a Filippo II. La tomba conteneve ovviamente anche il sarcofago del re con le sue ossa, tutto in oro puro e ornato con immagini di stelle – l’emblema dei re macedoni. In una tomba vicina è stato trovato un altro sarcofago in oro, più piccolo, con ossa appartenenti probabilmente a Cleopatra, la seconda moglie di Filippo.

Ma i ritrovamenti non finiscono qui: ve ne sono altri dell’età ellenistica: un teatro, un ginnasio, i resti delle fortificazioni della città, due templi e un santuario di Demetra, insieme a una stoà.

Tra le rovine della città è stato rinvenuto anche un cimitero con tombe a tumulo risalente alla prima età del ferro, alcune delle quali sono databili addirittura all’XI secolo a.C.


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