Una visita alle grotte di Toirano, nel ponente ligure
Di Daniele GrattieriLe grotte di Toirano si trovano nell’entroterra di Borghetto Santo Spirito, un suggestivo borgo nella Val Varatella, nella Liguria di Ponente, in provincia di Savona.
Le grotte di Toirano come le non lontane grotte di Borgio Verezzi sono un complesso di cavità carsiche molto apprezzato dai turisti per la varietà di forme di stalattiti e stalagmiti che offrono, per la vastità e per il ritrovamento di tracce della preistoria (impronte di uomini preistorici e di ossa di orsi che vi si rifugiarono per sfuggire alla glaciazione di 30.000 anni fa). L’itinerario, lungo circa 1300 metri, è perfettamente attrezzato il turismo e registra una media di oltre 110.000 visitatori annui.
Le grotte sono un luogo molto suggestivo, difficile da descrivere. Si cammina sotto terra lontani dal mondo, in un paesaggio lunare dove prevalgono i toni rossi e gialli, circondati solo dalle sculture create dalla natura. Al suo interno si procede lungo rampe e scalinate scavate nella roccia, le pareti della grotta appaiono lucenti, simili alla gomma, a causa del lavoro secolare dell’acqua. Le stalattiti appuntite sembrano spade di Damocle e, quando si incontrano con le stalagmiti che salgono dal basso formano imponenti colonne di pietra.
Tra le cavità più famose, la grotta della Bàsura o della Strega, la prima che si visita con la guida, ricca di importanti reperti dell’uomo primitivo di epoca epigravettiana e che ospita un cimitero di orsi delle caverne. Varie impronte di mani, piedi e ginocchia impresse nell’argilla sono visibili lungo il percorso, ma la parte più interessante è la cosiddetta Sala dei Misteri, dove si trovano sette impronte di piedi, ricoperte da un velo calcareo, tra cui quella di un bambino.
Si passa poi all’antro di Cibele, molto particolare per la presenza di stalattiti mammellonari e per la presenza nel laghetto interno di un crostaceo preistorico sopravvissuto all’estinzione: il Niphargus, una sorta di piccolo gambero trasparente.
E’ poi la volta della grotta di Santa Lucia Inferiore, famosa per i caratteristici fiori di roccia che ricoprono le pareti, almeno nel primo tratto. Si arriva poi alla sala del Pantheon, dove si può ammirare il “gigante” della grotta, una colonna alta ben otto metri.
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