Una visita alla cittadella di Alessandria
Di EleonoraLa cittadella di Alessandria è uno degli esempi più importanti di fortificazione settecentesca in Europa. Qui ha abitato la storia con la ‘S’ maiuscola e ha sventolato il primo tricolore di Santorre di Santarosa. Dopo una stagione di degrado in cui era destiana a diventare un rudere per l’aggressione della pianta infestante chiamata ailanto, nel 2013 è stata scelta dal FAI in un censimento in cui è risultata il luogo più amato di Italia. Ora è gestita e curata per conto dello Stato dall’Agenzia del Demanio e dal 2014 è stata inserita da Europa Nostra e dalla Banca europea degli investimenti tra i sette monumenti europei in grave pericolo che necessitano di azioni di valorizzazione.
La costruzione dell’imponente complesso fu iniziata per ordine di Carlo Emanuele III di Savoia nel 1732 previa distruzione del quartiere Borgoglio (o Bergoglio) sulla sponda del Tanaro, i cui abitanti fuggirono altrove (forse proprio da qui provenivano gli antenati di papa Francesco giunti a Portacomaro). I lavori di restauro hanno portato alla luce dei tracciati delle strade dell’antico Bergolium, fondazioni o locali interrati, fossati ecc. La struttura è davvero affascinante, con l’ampia piazza d’armi coperta da erba, su cui è possibile sedersi o prendere il sole. I bastioni sono visitabili liberamente e si può fare il giro di tutta la struttura. La Cittadella è anche un bel luogo dove trascorrere con tutta la famiglia qualche ora all’aperto nei prati circostanti e tra gli alberi secolari, oltre che per vedere una delle varie e frequenti mostre ed esposizioni che si svolgono all’interno delle antiche strutture racchiuse tra le mura.
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