Una visita a Bergamo alta, una città-gioiello
Di Nicoletta A.In un weekend invernale in cui la nebbia non la faccia da padrona, per chi vive nell’Italia del Nord, Bergamo è sicuramente una meta raccomandabile. In giornata è possibile visitarla tutta, galoppando attraverso otto secoli di storia. Infatti, anche se il capoluogo lombardo è percepito nell’immaginario collettivo italiano soprattutto come centro di industria e affari, in realtà si tratta anche di una città con uno straordinario patrimonio artistico, conservato prevalentemente a Bergamo Alta, la parte più antica del tessuto urbano.
Bergamo è facilmente raggiungibile anche per chi abita in una grande città italiana o europea, grazie ai voli low cost di Ryanair per il vicino aeroporto di Orio al Serio dal quale poi è possibile approfittare dei numerosi servizi navetta per raggiungere il centro della città.
Una visita ideale può partire dalla Piazza Vecchia (nella foto), vero cuore pulsante di Bergamo, con la fontana Contarini, il Palazzo della Ragione (oggi principalmente sede di mostre), la Torre del Campanone (nella foto), dall’alto della quale vale la pena di ammirare il panorama e vedere da vicino le campane. Di fronte al Palazzo della Ragione si trova l’imponente edificio bianco del Palazzo Nuovo, che ospita la Civica Biblioteca Angelo Mai
Uscendo su Piazza Duomo, ci si può soffermare sugli altri principali monumenti della città: la Cappella Colleoni, opera rinascimentale voluta dal condottiero Colleoni come mausoleo per sé e per l’amatissima figlia Medea. Poi il Duomo, dedicato a Sant’Alessandro, patrono della città e il magnifico Battistero a pianta ottagonale.
La Basilica di Santa Maria Maggiore è però la chiesa più amata dai bergamaschi, che con le loro offerte hanno contribuito alla sua costruzione fin dal 1133. Si tratta di un edificio religioso ricchissimo, con due strati di decorazioni: quella antica (con affreschi del 300, come l’Albero della Vita, che occupava l’intera parete della chiesa) e poi gli arazzi e gli stucchi voluti da San Carlo Borromeo a fine ‘500, che hanno parzialmente ricoperto gli affreschi più antichi. Il coro della chiesa, purtroppo non accessibile al pubblico, presenta splendide varie tarsie, di tema biblico e simbolico, opera di Lorenzo Lotto. E’ invece possibile toccare la tomba di Gaetano Donizetti, un monumento opera di Vincenzo Vela pieno di allegorie, risalente al 1855. Per inciso, la Basilica è uno dei rari casi in cui la chiesa è da sempre proprietà del Comune e non della Diocesi. Vi si svolgono le funzioni, ma non possono essere amministrati sacramenti (matrimoni, battesimi, funerali).
Poi possiamo immergerci nel passeggio della Corsaröla, ovvero via Colleoni, ricca di negozi, botteghe artigiane e ristoranti. Scopriremo che la polenta è da sempre il cibo preferito dai bergamaschi. Altra specialità bergamasca sono i casoncelli, ravioli con ripieno di carne di maiale, parmigiano, amaretti e uvetta che vanno conditi con soffritto di pancetta, burro e salvia.
Ma per una vera passeggiata, il luogo più adatto sono le Mura venete, volute da Venezia 450 anni fa come simbolo della sua potenza in questa città che era un baluardo difensivo costruito sul confine del dominio della Repubblica di Venezia e quello dei Visconti di Milano. Porta Sant’Alessandro è quella dove non pagava il dazio per il movimento delle merci: deve il suo nome alla Basilica alessandrina che si trovava proprio qui e fu demolita per costruire le mure, insieme a varie decine di altre chiese e monasteri. Lungo le mura i bergamaschi fanno jogging, passeggiano con i cani, si godono la vista della città bassa. Un tempo la cinta muraria era corredata da cannoniere e garitte. I cannoni avevano una gittata non frontale, ma rasente le mura, per difendere l’ingresso.
Anche i dintorni di Bergamo sono molto suggestivi, a cominciare dall’Abbazia di Pontida. Ma ne riparleremo a suo tempo.
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