Tarquinia: la più famosa delle città etrusche
Di Nicoletta A.Arriva la primavera e si accende in molti la voglia della classica gita fuori porta. Se abitate nel centro Italia, Tarquinia potrebbe essere una meta ideale: dista infatti solo 90 kilometri da Roma e altrettanti da Grosseto; si raggiunge percorrendo, da nord o da sud, la strada statale 1, più nota come Aurelia.
Situata nella provincia di Viterbo, proprio al confine tra Lazio e Toscana, Tarquinia sorge in una posizione panoramica e strategica per visitare la Maremma laziale. Si tratta di una meta di eccezionale interesse archeologico, soprattutto per gli appassionati della civiltà etrusca, che fiorì in Italia dal IX al I secolo a.C.
Insieme a Cerveteri, Tarquinia è annoverata dall’UNESCO nell’elenco dei patrimoni dell’umanità, grazie alla sua necropoli etrusca, eccezionalmente ben conservata. Rispetto a Cerveteri, la città dei morti di Tarquinia si distingue meno per l’architettura e più per gli affreschi. Le tombe più belle e importanti furono costruite sulla collina dei Monterozzi. Gli scavi hanno alla luce oltre 6000 tombe a tumulo scavate nella roccia e in 200 di queste è conservata una straordinaria serie di dipinti murali. Poiché gli artisti etruschi subirono molto l’influsso della pittura greca, le immagini etrusche ci danno anche un’idea di come poteva essere la pittura greca nello stesso periodo: rappresentano principalmente la vita serena dell’alta società etrusca (banchetti, danze, scene di caccia). Le più interessanti sono le tombe dette del Guerriero, della Caccia e della Pesca, delle Leonesse, degli Auguri, dei Giocolieri, dei Leopardi, dei Festoni, del Barone, dell’Orco e degli Scudi. I dipinti di altre tombe sono stati distaccati dalle pareti e sono custoditi con cura nel Museo nazionale Tarquiniese (per esempio quelli della tomba delle Bighe, del Triclinio, del Letto Funebre e della Nave).
Oltre alla necropoli e al suddetto museo, ospitato nel rinascimentale Palazzo Vitelleschi, vale la pena di visitare anche la città stessa, che conserva un affascinante aspetto medievale, accentuato dalle numerose torri dalle mura e da parecchie chiese. Il cuore del centro storico è piazza Trento e Trieste, dove si trovano il Palazzo comunale e la fontana monumentale del ‘700. Qui, in palazzi e chiese si alternano forme romaniche e gotiche.
Soprattutto da non perdere è la chiesa romanica di Santa Maria in Castello (nella foto), una delle più belle d’Italia, che si trova nel perimetro dell’antica castrum di Tarquinia, arroccata su uno sperone di roccia che si affaccia sul fiume Marta. L’interno della chiesa è suddiviso da massicci pilastri con capitelli e fregi paleocristiani. Notevoli anche il grande rosone e varie opere in marmo. La chiesa è affiancata da un’altissima torre gentilizia, uno dei simboli della città. Di queste torri ne nacquero parecchie nel XII e XIII secolo, per ostentare il potere, ma anche e soprattutto per questioni difensive.
Infine, tenete presente che Tarquinia dista soltanto 6 chilometri dal mare e ha un lido assai lungo: 24 chilometri di spiaggia, che si presenta molto scura per via dell’alta concentrazione di ferro. Le saline di Tarquinia sono state molto importanti nel corso dei secoli. Dal 1980 sono riserva naturale di popolamento animale, gestita dal Corpo forestale dello Stato.
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