Tabriz: la città delle meraviglie nell’Iran settentrionale
Di Nicoletta A.Molti tour dell’Iran non tralasciano una tappa a Tabriz, la più grande città dell’Iran nordoccidentale, che già nel XIII secolo colpì Marco Polo per la sua bellezza. Oltre che per la produzione di splendidi tappeti, Tabriz è famosa per il fatto di essere uno scrigno di bellezze architettoniche e naturali, retaggio di una storia lunghissima, iniziata nel primo millennio a.C. Ricca di cultura azera, per via della sua posizione è stata a lungo una sorta di città-cuscinetto tra imperi diversi.
Cominciamo citando i più importanti luoghi religiosi: la moschea Kabud è anche detta moschea blu per il colore turchino della cupola e delle piastrelle della facciata incise con motivi floreali surreali, così come le colonne ai lati della moschea a forma di elica e i muri della sala della preghiera al suo interno.
Altro emblema della città è la moschea Jame o moschea del Venerdì, l’edificio più antico di tutti attorno al quale si sono sviluppati il bazaar e il centro storico. Una parte della costruzione è stata rimaneggiata nel periodo della dominazione mongola e in quello della dinastia Qajar. Sono invece originali il Mihrab (nicchia posta in direzione de La Mecca) e le colonne. Altrettanto importante è la moschea (o fortezza) di Alisha, che vanta le mura più alte tra gli edifici antichi dell’Iran. Purtroppo la sua cupola fu distrutta da un forte terremoto. Vicino alla fortezza di Alisha si trova il Mosallà, un luogo di preghiera per occasioni più importanti, uno degli esempi più imponenti della tecnica ingegneristica e architettonica antica della scuola di questa città.
Non si può non visitare il meraviglioso bazaar di Tabriz, che si estende su ben un milione di metri quadrati ed è nel Guinness dei primati come la più grande costruzione in mattoni del mondo. Nel 2010 è stato il primo bazaar al mondo a essere annoverano nella lista dei patrimoni UNESCO. In esso si trovano caravanserragli, corridoi, negozi (hujre’), moschee, madrase, terme, zurkhane’ (sale per lo sport) e bazarchè (piccoli centri vendita). Inoltre è suddiviso in vari bazaar minori, quello dell’oro (Amir Bazaar), dei calzolai, dei gioiellieri, dei cucitori di cappelli, del rame ecc. Il nostro consiglio è comunque quello di scoprire il bazaar senza una meta ben precisa, lasciandosi guidare da colori e profumi (anche erbe officinali, spezie e cibo squisito).
Assolutamente imperdibile il museo Azerbaijan, ubicato accanto alla moschea Kabud. Vastissimo, è ripartito in tre sezioni: preistorica, storica pre-islamica e post-islamica. Offre al visitatore dei reperti ritrovati in questa regione che vanno dal 5000 a.C. ai nostri giorni.
Per un po’ di relax bisogna entrare nel giardin El Goli (o Sha Golì), luogo dalla vegetazione lussureggiante che ha al suo centro un grande lago veniva nel mezzo del quale sorge la splendida regia di El Golì, oggi museo della rivoluzione costituzionale: vi si trovano persino abiti e oggetti personali dei leader della rivoluzione, lettere, documenti e giornali dell’epoca.
Nei dintorni di Tabriz si possono visitare interessanti località, come il villaggio troglodita di Kandovan, il lago di Urmia o il castello di Babak.
Commenta o partecipa alla discussione