Storia e visita a Marsala, Sicilia
Di Nicoletta A.Esistono molteplici ragioni per evocare l’importanza di Marsala nella storia siciliana e ciascuna di esse contribuisce a circondare la città con un alone di fascino, di leggenda, talvolta anche di “epica”, se ricordiamo lo sbarco dei Mille proprio sulle coste marsalesi.
Si potrebbe dire anche, al di fuori da storia e leggende, semplicemente che Marsala è il primo comune del Trapanese per numero di abitanti, il che suggerisce ancora un’altra prospettiva per valutare l’importanza del centro.
Ovviamente, diremo anche ciò che tutti si aspettano, ovvero che Marsala deve in gran parte la sua fama e la sua crescita al vino fortificato omonimo, ma anche qui, la cronaca si intreccia con leggende popolari.
Storia di Marsala e del suo vino
La storia di Marsala ci racconta delle sue origini puniche, in quanto viene costruita dai reduci di Mozia sopravvissuti all’assalto di Dionisio, tiranno di Siracusa.
Venne chiamata così Lylibeo, nome che ancora oggi resta impresso nella quotidianità marsalese in quanto gli abitanti, soprattutto tra gli anziani, vengono ancora chiamati con l’appellativo di lilibetani.
Come per molti altri centri dell’isola, anche Marsala fu segnata da una innumerevole serie di conquiste e distruzioni, finché l’avvento degli arabi diede nuovo slancio allo sviluppo sia economico che urbanistico. Ed è arabo anche l’attuale nome: Marsala infatti deriva dall’arabo Marsa Alì, ovvero “porto grande”. Proprio il nome ci racconta in parte il paradosso di questa città, che ha visto intorno al suo porto la sua più grande fioritura, così come il suo declino.
Il porto di Marsala infatti ne segna inevitabilmente gli sviluppi; proprio per questo, quando Carlo V nel XVI secolo decide di farlo interrare per difendersi dalle incursioni saracene, la città ne resta segnata.
Dopo due secoli sarà ancora il mare a segnare, questa volta positivamente, le sorti di Marsala. Approda infatti lungo queste coste l’inglese John Woodhouse, che può essere considerato l’inventore del vino Marsala. Egli infatti, incantato dalla qualità del vino marsalese, lo volle commercializzare in tutta Europa. Ma la struttura di quel vino non era adatta al trasporto, per cui era necessario aggiungere dell’acquavite di vino. Questo lo trasformò, o meglio lo fortificò, conferendogli quell’inconfondibile gusto che lo rese famoso in tutto il mondo.
Tra il XIX ed il XX secolo la produzione del vino Marsala generò un business impressionante, con la conseguente nascita di centinaia di bagli e aziende vinicole per l’esportazione del vino, che ha contribuito tra l’altro ad affermare l’eccellenza del binomio turismo-agricoltura.
Marsala oggi, cosa vedere
Spostando lo sguardo verso la realtà attuale di Marsala, la città è sicuramente uno dei fulcri del turismo del trapanese e della Sicilia in generale, che ha portato tra l’altro alla proliferazione di strutture ricettive e numerosi bed and breakfast.
Il patrimonio artistico-culturale che essa offre è di notevole rilievo, con una varietà di epoche e conseguentemente di stili che le attribuiscono un fascino eclettico. A partire dalla Chiesa Madre, lo sguardo si sofferma sull’eleganza e l’opulenza del barocco di una delle chiese più imponenti della Sicilia. Stesso stile troviamo nel monastero di San Pietro, all’interno del quartiere ebraico.
Ancora barocco troviamo nella facciata della Chiesa del Purgatorio, mentre tutt’altro aspetto assume il Convento del Carmine, con le sue geometrie e il campanile ottagonale.
Nella parte orientale invece troneggia il Castello Medievale, di origine normanna ma successivamente fortificato in epoca sveva.
Una visita da non perdere è quella al Museo degli arazzi fiamminghi, sicuramente il più importante del sud Italia nel genere.
Sulla scorta di quanto detto a proposito del vino Marsala, non può mancare la visita alle cantine Florio, azienda storica che nasce nel lontano 1833 in concorrenza con la produzione degli inglesi. Non vi dispiacerà sapere, inoltre, che la visita prevede anche delle degustazioni…
Infine, a questo punto citiamo solo di passaggio la vicina isola di Mozia, all’interno della Riserva naturale dello Stagnone con le isolette e le saline. In ultimo, segnaliamo a Marsala il singolare il Museo del sale, situato tra mulini a vento.
Francesco F.
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