Settimana bianca a Chamonix
Di Nicoletta A.Chamonix è una delle più importanti stazioni sciistiche francesi, situata nel dipartimento dell’Alta Savoia proprio ai piedi del massiccio del Monte Bianco (dall’Italia ci si arriva attraversando il famoso Tunnel). La fama di Chamonix nel mondo è stata creata da vari fattori: in primo luogo dalla gloria dei Giochi Olimpici invernali ospitati nel 1924, poi dalla smisurata passione degli inglesi per questo versante delle Alpi, ma anche e soprattutto dal fatto di essere una meta leggendaria per l’alpinismo.
Chamonix è in tutti i sensi dominata dal Monte Bianco, verso il quale qui tutti hanno un timore riverenziale. Una cima che è stata un giudice severo, distribuendo nel tempo glorie e disgrazie.
Ma Chamonix è anche la capitale dello sci, con le sue piste leggendarie, la più celebre delle quali è la Vallée Blanche: ben 21 km di fuoripista! La cima della pista si raggiunge con una funivia: sedici minuti di viaggio in cui gli occhi ammirano come magnetizzati la spettacolare catena del Bianco: le Grandes Jorasses, i Grands Montets, il Dru, il Dente del Gigante, il Mont Maudit. Agli occhi si offre uno spettacolo vertiginoso di cascate di ghiaccio, crepacci, seracchi e immense onde congelate. Si arriva finalmente all’Aiguille du Midi – una delle guglie del massiccio del Monte Bianco, alta 3842 metri. E qui si spalanca sotto le gambe degli sciatori la Vallée Blanche, un lungo crinale su un dislivello di oltre 1000 metri. Tutti dicono che a scendere si prova un po’ di paura. Ma una paura che acuisce anche il piacere, e dona una sensazione di pura, squisita felicità. Ma si tenga presente che, una volta scesi dalla funivia c’è anche qualcuno che sale: infatti l’Aiguille du Midi è il punto da cui gli scalatori più temerari attaccano il Monte Bianco. E, terza opzione, forse la più tranquilla… da qui si possono ancora prendere le cabine di Punta Helbronner che permettono di raggiungere il versante valdostano del Monte Bianco in soli venti minuti. Venti, sì, mma sembrano infiniti, sospesi come si è su un mare di neve e di crepacci.
Tra le altre piste importanti, ricordiamo la Brévent, che si può raggiungere prendendo una teleferica – quest’ultima altamente sconsigliata a chi soffre di vertigini! Per quanto riguarda la discesa, la pista della Brévent è tanto panoramica quanto quella della Vallée Blanche è emozionante. La pista più difficile nei dintorni di Chamonix è però la Point de Vue, ai Grands Montets, una pista nera di 4 km assai stretta e con una notevole pendenza. Già che si è qui, bisogna percorrere almeno una volta la pista Verte di Les Houches, dove si disputa niente meno che la Coppa del Mondo.
Per chi vuole fare un’escursione non sciistica si consiglia quella sul Train du Montenvers, un treno a cremagliera che porta alla Mer de Glace, il secondo più importante ghiacciaio delle Alpi. Da qui si può prendere una telecabina che a sua volta porta a una grotta proprio dentro il ghiacciaio.
Ma ormai è giunta l’ora di scendere a valle. Vale la pena di sostare un’oretta in uno dei tanti caffè o bistrot del centro per prendere l’aperitivo e partecipare a una sorta di rito collettivo: la contemplazione del sole al tramonto. E’ il momento in cui il Monte Bianco si colora di un rosso meraviglioso.
Poi può essere il momento giusto per una rilassante passeggiata in centro, per esempio lungo Rue Vallot e Rue Paccard. Si noterà che Chamonix è diventata un po’ schiava del suo successo: così cosmopolita – con un’impronta fortemente anglosassone – con le sue boutique di alta moda alpina, gli empori di attrezzature sportive ipertecnologiche, i luccicanti negozi di gastronomia. Eppure conserva lo stesso un alone magico, anche se forse non proprio quello di un borgo montano come lo immaginiamo noi.
E infine, il momento più charmant: la cena. A Chamonix è facile soddisfare il palato, con una cucina sostanziosa ma raffinata. Per esempio un bel piatto di fonduta al gruyère oppure una raclette o una tartiflette – un piatto tipico dell’Alta Savoia a base di formaggio reblochon, patate, cipolle e pancetta.
E poi, si torna in hotel. A Chamonix tutti vanno a dormire presto, soprattutto chi fa alpinismo, perché per scalare la vetta più alta d’Europa si deve partire durante la notte.
Al mattino Chamonix si sveglia sotto il velo azzurrino che sale dai comignoli: il risveglio è un pochino difficile, sarebbe bello stare al caldo sotto le coperte … ma le piste ci aspettano! E mentre Chamonix dormicchia ancora, raggiungiamo le funivie brulicanti di appassionati bardati di piccozze, ramponi, sci, e perfino pelli di foca!
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