Sestri Levante: un angolo da fiaba in Liguria
Di Nicoletta A.Il grande scrittore e poeta danese Hans Christian Andersen, che di favole si intendeva, amava venire a Sestri Levante, in provincia di Genova per trovare sole e ispirazione. Lord Byron, il principe dei poeti romantici ne era altrettanto innamorato e la definiva “una terra che placa il mio animo, lo rende dolce e pago della vita”. E come si potrebbe non amare questo luogo incantevole che si affaccia sulla parte più orientale del Golfo del Tigullio? Sestri è chiamata “la città dei due mari” perché il suo centro storico divide in due la costa sulla quale si delineano la Baia del Silenzio e la Baia delle Favole, dandosi la schiena e stringendo una serie di case alte e strette dai colori pastello fino al promontorio verdissimo di pini marittimi.
Sul confine tra i due mari sorgono alcune interessanti costruzioni come la seicentesca Basilica di Santa Maria di Nazareth (esterno neoclassico e interno barocco) e Palazzo Durazzo Pallavicini (sede del Comune). Il borgo antico ha come asse portante corso Colombo, che poi diventa un carruggio stretto e ondulato fino ai piedi del promontorio. Seguendo la strada verso l’alto si trovano i suggestivi ruderi cinquecenteschi del Convento di Santa Caterina e poi la Chiesa di San Nicolò dell’Isola, in stile romanico, protetta da un bosco di lecci. Non molto lontano da qui si trova la torre da cui Guglielmo Marconi fece i suoi primi esperimenti.
Dall’istmo si può scegliere dove passeggiare: andando verso ovest si costeggia l’ampia Baia delle Favole, dove si trovano spiagge attrezzate, un porticciolo turistico, sontuose ville e alberghi immersi in giardini di magnolie, cedri, cipressi e palme. Inerpicandosi sugli impegnativi sentieri in direzione nord si trovano i ruderi di Sant’Anna, un’arco creato dagli eventi naturali nell’ambito di quella che era un tempo una chiesa. Siamo in posizione a picco sulla scogliera e il mare di Sestri: una veduta mozzafiato.
Partendo dal centro storico e andando verso est si trovano invece le atmosfere più raccolte della minuscola Baia del Silenzio, dove i gozzi riposano sui ciottoli e i moli sono di legno. A ridosso del piccolo golfo si trova la Chiesa dell’Immacolata Concezione, con la tipica facciata in stile ligure a bande orizzontali bianche e nere.
Dirigendosi ancora più lontano verso est dopo un paio d’ore di camminata (oppure in barca) si raggiunge Punta Manara, l’ultime estremità del golfo del Tigullio, una zona molto frequentata dai pesca-sportivi e dai subacquei per via del fondale molto roccioso. Qui si avvistano (o si pescano) seppie, triglie, naselli, orate e branzini. Chi ama il trekking può ascendere fino al Monte Castello e a Punta Baffe e da qui scendere fino a Moneglia.
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