Sardegna da scoprire: itinerario nei dintorni di Iglesias
Di Nicoletta A.Oggi vi portiamo nella Sardegna sudoccidentale, alla scoperta della provincia di Carbonia-Iglesias, per un itinerario che esula dai circuiti più tradizionali, ma non per questo meno interessante a livello naturalistico, artistico e culturale. Percorreremo un territorio dove si avvicendano elementi paesaggistici molto diversi tra loro: le brulle terre della zona mineraria, l’entroterra selvaggio, gli stupendi paesaggi marini della costa, il quasi esotismo delle isole.
Il nostro tour parte dalla città Iglesias, che deve il suo nome al periodo della dominazione spagnola (precedentemente si chiamava Villa di Chiesa per via della presenza di numerosi edifici religiosi). Conobbe il suo massimo splendore tra 800 e 900 quando le miniere dell’Iglesiente erano in pieno sfruttamento. Nonostante la successiva riconversione, la tradizione mineraria resta nell’animo di questa popolazione. Tra tutte, la chiesa di San Francesco, per la ricchezza artistica e le opere che custodisce è forse la più significativa di Iglesias; al suo interno custodisce un gioiello del 700 sardo, un retablo del Mainas. Piazza Municipio o Piazza Cattedrale è il cuore della città, dove passano da più di quattro secoli le processioni e i riti della Settimana Santa, molto sentiti dai cittadini e grande attrazione anche per i turisti. Un altro evento altrettanto importante è il Corteo storico medioevale che si svolge nel mese di agosto.
Riprendiamo l’itinerario nella Sardegna meridionale con una tappa all’isola di Sant’Antioco, collegata alla terraferma (precisamente al comune di San Giovanni Suergio) da un ponte-diga. La cittadina sorge sui resti della città fenicia di Sulkì, la più antica della Sardegna. Nel centro storico si respira una storia vecchia di 3500 anni, che inizia con un nuraghe, prosegue con la costruzione di una chiesa di Sant’Antioco (VIII secolo d.C.), il protomartire dell’isola che fu esiliato qui sotto l’imperatore Adriano. La chiesa sorge su un’antica necropoli punica (VI secolo a.C.), poi utilizzata dai cristiani.
Una quindicina di chilometri a est di Sant’Antioco si trova il borgo incantato di Tratalìas, in cui spicca la bella chiesa di Santa Maria (nella foto), del 1213, ottimo esempio di romanico sardo, nata per ospitare la sede vescovile, che fu mantenuta qui fino al 1503 e poi traslata a Iglesias. La chiesa si è conservata nella sua integrità, presenta una facciata semplice spartita orizzontalmente da un’altra cornice ad archetti pensili. Nella parte inferiore, un portale rettangolare sormontato da un arco, tra lesene e losanghe. Nella parte superiore, un piccolo rosone e una lista di archetti pensili. Lungo il fianco destro si aprono due portali simili a quelli della facciata, di cui il piccolo ha un architrave adorno di figure animali.
Infine, non possiamo non consigliarvi una tappa all’Isola di San Pietro e Carloforte, di cui abbiamo già parlato con dovizia di particolari ed estremo entusiasmo.
Commenta o partecipa alla discussione
Ciao, sono Alessandra. Ho letto l’articolo, e vorrei chiederti una cosa. Ho trovato un’offerta per un appartamento per le vacanze di Pasqua in Sardegna zona Mari Pintau su questo sito , e mi chiedevo se le zone descritte sono facili da raggiungere. Grazie, Alessandra.