Sant’Arcangelo: i colori e i sapori della vita in Romagna

Romagna, Romagna… questa splendida e accogliente regione non è soltanto sinonimo di mare, spiagge, sole, discoteche e spensierato divertimento estivo.

A ben vedere, per chi si addentra nel suo entroterra, diventa anche una sorta di mappa del tesoro, poiché tanti sono i luoghi, le cittadine e i borghi, grandi e piccoli, che racchiudono meraviglie degne di scoperta.

Tra questi non si può tralasciare una visita a Sant’Arcangelo di Romagna, che di recente ho avuto la fortuna di visitare in giornata e che resterà un ricordo gradevolissimo per sempre.

A pochi chilometri da Rimini, situato sulla via Emilia al confine con la provincia cesenate, il paese di Sant’Arcangelo è dominato dalla Rocca malatestiana del XIV secolo (foto qui sotto). Come molti altri edifici fortificati della zona, fu voluta ed edificata dalla famiglia Malatesta, i signori di Rimini. Ha attualmente l’aspetto che assunse nel XV secolo.

Le viuzze abbracciate dalle vecchie case di pietra con le facciate ricche di fioriere, conducono il viaggiatore a scoprire nel cuore della città la neogotica torre del Campanone (foto in alto), vero e proprio emblema di Sant’Arcangelo. E poi ci si perde nel passeggio, respirando l’aria fina del borgo. Si può approfittare della visita anche per una curiosa visitina al museo del Bottone, che ne raccoglie più di 10.000 esemplari provenienti da tutto il mondo.

A Sant’Arcangelo è nato Tonino Guerra, poliedrico artista, poeta della vita, al quale è dedicato un Museo che fa il pari con quello di Pennabilli, altra località della zona dove il poeta ha trascorso buona parte della sua vita.

Se ne avete il tempo, non perdete l’occasione di farvi accompagnare dai volontari che si offrono di guidarvi nella comprensione delle opere esposte. Saranno ben lieti soprattutto di farvi avvicinare all’incredibile mondo di Tonino Guerra, così variegato nei colori e stupefacente a ogni passo. Noi lo conosciamo più come lo sceneggiatore di tanti film di Antonioni, De Sica, Monicelli, Rosi, Lattuada, vincitore di un Oscar per l’Amarcord di Fellini, amico di tanti e tanti artisti, ma forse poco sappiamo del suo essere un illustratore, un pittore a tutto tondo, nonché ideatore di oggetti evento, di fontane coloratissime, di essere una sorta di provocatore della vita in uno sconfinato andare e riandare alle minime gioie nascoste nel cuore di ogni giorno, quelle che possono alleviare il peso delle angosce del vivere quotidiano.

Appena fuori del museo dedicato a Tonino Guerra ecco una delle sue coloratissime fontane.

Ma è quasi ora di cena. Tra le tante coloratissime proposte di Sant’Arcangelo, l’osteria della Sangiovesa, sita in un palazzo del ‘700, è certamente una delle mie preferite.

Ricca dell’offerta dei prodotti di agricoltura biologica provenienti dalla loro Tenuta Saiano (che si trova a Montebello di Poggio Torriana, a 12 km da Sant’Arcangelo), propone i migliori piatti della tradizione romagnola… solo a pensarci vien l’acquolina in bocca. E che dire dei vini… tra l’altro non mancate di iniziare con un aperitivo. Un nuovissimo spumante rosé brut, la Rosanita, ottenuto da uve Sangiovese della Tenuta. E’ un tributo ad Anita Garibaldi che transitò per quei luoghi.

Se le gambe ancora vi reggono dopo la ricca cena, potete visitare la grotta della Sangiovesa. Di ipogei, di grotte artificiali, è ricca tutta la parte orientale della città. Servivano in passato da colombaie e da cantine e forse furono anche utilizzate per le sepolture in epoca etrusca. In fondo alla grotta della Sangiovesa c’è la Fontana dei Desideri, una sorgente dalla storia romantica… come del resto lo è tutta l’atmosfera gioiosa di sant’Arcangelo di Romagna.
Dario Arpaio

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