Qualche giorno a Venezia: una visita al Fondaco dei Turchi
Di Nicoletta A.Leggero e delicato come un merletto, lo straordinario edificio che vedete nella foto da secoli non cessa di attirare l’attenzione dei visitatori di Venezia. I locali lo chiamano in dialetto Fontego dei Turchi, in italiano la dicitura corretta è Fondaco dei Turchi.
Un fòndaco è un tipico edificio medioevale, che nelle città marittime fungeva sia da magazzino che da casa temporanea per i mercanti provenienti da lidi lontani. Un po’ un equivalente degli appartamenti Venezia che oggi costituiscono una delle migliori modalità di alloggio per quanti vogliono trattenersi in città per più di uno o due giorni.
Lo splendido palazzo è in stile bizantino e si affaccia sul Canal Grande. La sua storia è lunga e interessante. Eccone le principali tappe:
Il palazzo fu costruito nella prima metà del XIII secolo su ordine di Giacomo Palmieri, console di Pesaro che trovò asilo a Venezia. Nel 1381, la Repubblica di Venezia lo acquistò per darlo in mano a Niccolò II d’Este, marchese di Ferrara. Nel primo periodo della sua storia, il palazzo servì anche da residenza a molti dignitari in visita nella città della Laguna.
Ma dall’inizio del XVII secolo e fino al 1838, il fondaco ebbe soprattutto la funzione di ghetto (in questo caso, il termine è usato senza risvolti negativi) per la popolazione turco-ottomana di Venezia e in seguito come magazzino ed emporio per i mercanti turchi, che importavano a Venezia soprattutto cera e lana.
Quando la Serenissima fu conquistata e abolita da Napoleone Bonaparte nel 1797, i mercanti turchi continuarono a vivere nel palazzo, almeno fino al 1838. Verso la metà del XIX secolo la costruzione versava in un pessimo stato di conservazione e fu radicalmente restaurata tra il 1860 e il 1880 su iniziativa di Federico Berchet, con l’aggiunta di due torrette laterali.
Negli anni dal 1890 al 1923, l’area ospitò la collezione d’arte del Museo Correr, che oggi si trova invece in piazza San Marco. Ora l’edificio ospita il Museo di Storia Naturale di Venezia, che contiene importanti collezioni entomologiche, botaniche e zoologiche, oltre a reperti fossili e un Acquario delle tegnùe (l’habitat che si sviluppa intorno agli affioramenti rocciosi naturali nella laguna veneta).
Commenta o partecipa alla discussione