I pinnacoli del Bryce Canyon nello Utah: uno spettacolo in ogni stagione
Di Nicoletta A.Insieme alla capitale Salt Lake City, la più nota attrattiva dello stato mormone dello Utah è sicuramente costituita dallo spettacolo naturale delle rocce del Bryce Canyon. Questo anfiteatro naturale è il regno indiscusso di coyote e scoiattoli, condor, corvi reali, falchi, puma e serpenti, è un immensa distesa di guglie svettanti color ocra, creste, archi, grotte, torri d’argilla, stalattiti. Elementi naturali che d’estate luccicano sotto il sole, mentre d’inverno hanno solo da guadagnare in fascino per la neve che imbianca il Paunsaugunt Plateau, ovvero il vasto altopiano del sud dello Utah su cui si trovano.
Secondo gli indigeni Paiute le gigantesche rocce appuntite erano le anime dei coyote che facevano la guardia al loro immenso luogo di caccia. Secondo altri miti, le guglie sono invece una trasformazione dei malvagi indiani To-when-an-ung-wa da parte del dio Coyote: la roccia spesso più grande della colonna sottostante in cima ai pinnacoli rappresenterebbe l’effigie di pietra del loro volto.
In realtà è stato il ghiaccio a creare le affascinanti conformazioni: infatti per circa 200 giorni l’anno a queste latitudini la temperatura si aggira intorno allo zero. L’acqua si insinua tra le crepe delle rocce, poi durante le ore più fredde si congela e, aumentando di volume, le frantuma. Le piogge acide fanno il resto, sciogliendo lentamente le pietre calcaree e portando via i detriti.
Per chi capisce l’inglese, ma anche per chi vuole lustrarsi gli occhi, lo spezzone di un interessante documentario della BBC.
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