Pantelleria: l’isola ‘aspra’ che finisce per conquistarvi
Di Nicoletta A.Pantelleria è un luogo dove realizzare il sogno di una vacanza tranquilla, immersi nella natura che alterna il silenzio totale al fischio del vento, allo sciabordio delle onde e ai fruscii degli insetti. Un angolo di relax totale, ma senza andare troppo lontano da casa nostra.
Si arriva a Pantelleria con un traghetto o aliscafo da Trapani oppure con un volo da Trapani o Palermo (tutto l’anno) e da Roma, Milano, Venezia e altre città italiane (durante i mesi estivi), con compagnie come Volotea.
Pantelleria è la più occidentale delle isole siciliane e si trova alla stessa latitudine di Tunisi, ad appena 70 chilometri dalle coste africane.
Cosa ci attende a Pantelleria
A dire il vero, il primo impatto con l’isola non è entusiasmante: si tratta di un luogo selvaggio, ruvido, per certi versi ostile, una terra vulcanica ricca di grotte naturali e fonti termali sottomarine. A prima vista sembrano poco accoglienti anche gli abitanti, sia gli ‘indigeni’ che gli illustri cittadini che l’isola ha adottato nel corso dei decenni. Pantelleria si è infatti conquistata un’aura di esclusività e poche isole sono altrettanto amate da compositori, stilisti, designer, scrittori e architetti, che sembrano trovare qui più ispirazione che in altri luoghi assai più ‘mondani’. Ma, dicono i bene informati, dopo qualche giorno si capisce qual è la natura della vita sull’isola: fatta di cene in casa di questa e quell’altra famiglia e scambi di inviti a feste tra amici nuovi e ritrovati.
A Pantelleria di solito non si va in hotel, si affitta un dammuso, la tradizionale costruzione di derivazione araba, dalla forma cubica e il tetto bombato.
Cosa fare a Pantelleria
Di giorno si segue il ritmo del mare, tra spiagge nere di lava ed escursioni in barca a Martingana, a Balata dei Turchi, tra le scogliere a strapiombo, piccole insenature, spiagge incastonate tra le rocce, fino a giungere all’Arco dell’elefante, uno spettacolare contrafforte naturale di lava grigia che per forma e colore ricorda molto da vicino la testa e la proboscide di un pachiderma.
Ma poiché su quest’isola il mare è spesso arrabbiato, molti preferiscono passare le giornate nell’entroterra, anch’esso assai intrigante. Al centro dell’isola si trova un colle molto elevato, dal nome Montagna Grande, alto più di 800 metri, su cui i più atletici possono salire in mountain bike.
Tra le altre alternative alla vita di mare, c’è la possibilità di fare i fanghi allo Specchio di Venere (nella foto in alto), un pittoresco laghetto di origine vulcanica situato nella parte nord dell’isola (lo intravvedete nella foto aerea). La leggenda narra che in questo lago dalle acque verdi Venere si specchiava per confrontare la sua bellezza con quella di Psiche, sua eterna rivale.
Oppure si può fare una sauna naturale alla Grotta del Bagno asciutto, in contrada Sibà o ancora un’immersione nelle acque calde delle terme di Gadir.
E perché non passare qualche ora soltanto ad ammirare il paesaggio meravigliosamente trasformato dall’uomo, costruito nei secoli strappando alla natura lembi di terra vulcanica ora coltivati a vite e ulivo? Tra queste piantagioni custodite da muretti a secco, sono particolarmente apprezzati i vigneti da cui si produce il celeberrimo passito di Pantelleria. Le vigne da queste parti non sono sostenute da pali, fili o spalliere, ma lasciate basse per via del vento molto forte che spira quasi di continuo.
I giardini panteschi
I giardini panteschi sono una tipica forma di architettura rurale dell’isola di Pantelleria, nata per adattarsi al clima caldo e ventoso dell’isola. Questi giardini circolari, costruiti con mura di pietra lavica a secco, proteggono le piante dagli intensi venti e creano un microclima umido che favorisce la crescita di agrumi, come il celebre limone pantesco, in un ambiente altrimenti arido.
Le mura, alte anche più di due metri, svolgono un ruolo essenziale nell’evitare l’evaporazione dell’acqua e nel trattenere l’umidità, catturando la rugiada notturna. I giardini panteschi non sono solo uno spettacolo di ingegnosità agricola, ma rappresentano anche un patrimonio culturale che racconta la storia dell’adattamento e della resilienza degli abitanti di Pantelleria. Oggi, sono tutelati e riconosciuti come una forma di architettura rurale sostenibile, perfetta per il clima mediterraneo.
Pantelleria è un’isola che deve essere decriptata: a chi riuscirà a farlo darà suggestioni, emozioni e serenità.
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