Ocrida e il suo lago: patrimonio UNESCO in Macedonia
Di Nicoletta A.Durante il IX e X secolo, Ocrida fu uno dei più importanti centri spirituali e culturali del mondo cristiano ortodosso. La città, situata nella Macedonia sud-occidentale, si affaccia sull’omonimo lago, grande all’incirca come il nostro Garda, di antichissime origini geologiche e con un altissimo numero di specie endemiche, sia animali che vegetali.
La città di Ocrida ha una storia lunghissima: fu fondata dagli illiri con il nome di Lychnidos. In seguito i romani ne riconobbero la posizione favorevole e fecero passare anche di qui la via Egnatia, la principale arteria stradale che collegava Bisanzio all’Adriatico.
Nel IV secolo Ocrida divenne sede vescovile e nel tardo IX secolo vi furono fondati vari monasteri, presenze che resero questa località un importante centro del cristianesimo ortodosso dei Balcani.
Alla fine del X secolo Ocrida divenne temporaneamente capitale dell’impero dello zar bulgaro Samuele. Fu poi la volta della dominazione serba, a cui gli ottomani posero fine, rimanendo padroni di Ocrida fino al 1913. Fu nell’XI secolo che fu edificata la Chiesa di Santa Sofia, ai tempi corredata da un’imponente cupola che copriva la parte centrale della chiesa, da gallerie laterali e da una torre campanaria posta di fronte alla facciata ovest. Sotto la dominazione turca la chiesa fu convertita in moschea e perse la cupola, la torre, le gallerie interne e i dipinti murali dell’XI-XIV secolo, fortunatamente riportati alla luce negli anni Cinquanta del secolo scorso.
Da vedere a Ocrida anche la chiesa di San Clemente (secoli XIII-XIV), arricchita da affreschi bizantini e conserva la più preziosa raccolta di icone della ex Jugoslavia. E il suggestivo Monastero di San Naum. Di un fascino particolare nella città vecchia di Ocrida, le numerose case in stile macedone, in una delle quali è stato allestito il Museo Nazionale.
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