Musei Vaticani: i capolavori della pinacoteca
Di Erica VenturaOltre ai capolavori della Grecia e della Roma antiche del Museo Pio Clementino, i Musei Vaticani custodiscono un prezioso patrimonio di dipinti.
Inaugurata il 27 ottobre 1932, la Pinacoteca Vaticana è collocata all’interno dell’edificio costruito dall’architetto Luca Beltrami per volere di Pio XI, in una parte dell’ottocentesco Giardino Quadrato. La raccolta, iniziata da Pio VI e arricchita dai suoi successori, ebbe diverse sistemazioni all’interno dei Palazzi Vaticani prima dell’attuale.
Percorrendo le sale che la compongono è possibile fare una panoramica della pittura italiana. Già nella seconda sala sono visibili capolavori di Giotto e di altri celebri artisti del periodo, in rappresentanza delle città toscana più attive nel Duecento: Duccio e Simone Martini a Siena, Cimabue e Giotto a Firenze.
Passando al Cinquecento, troviamo Perugino, Raffaello, Leonardo da Vinci, Tiziano. Nel Seicento spiccano Caravaggio e Poussin.
In mezzo a tanta bellezza, segnalo in particolare La Trasfigurazione di Raffaello, un dipinto a olio su tavola realizzato tra il 1518 e il 1520. Ultima opera eseguita dall’artista, colpisce per i colori brillanti e per l’apparente semplicità con la quale rappresenta un episodio miracoloso.
Poi il dipinto raffigurante San Matteo e l’angelo, dell’artista bolognese Guido Reni, è considerato dagli studiosi uno dei più validi lavori della maturità dell’artista. Rappresenta un capolavoro per la resa naturalistica della pelle e di capelli e barba dell’Evangelista.
La Deposizione dalla croce di Caravaggio è considerata una delle massime opere del pittore; fu commissionata per una cappella in Santa Maria in Vallicella a Roma. Giunto a Roma nel 1592, Caravaggio fu il protagonista di una rivoluzione artistica relativa al modo di trattare i soggetti e all’uso di colore e luce, diventando il principale esponente della corrente realistica seicentesca.
Commenta o partecipa alla discussione