Milano, visita al Castello Sforzesco
Di Erica VenturaTestimone della storia di Milano e del clima culturale che gli ha conferito l’aspetto odierno, il Castello Sforzesco costituisce uno dei simboli della città, oltre a rappresentare la sede di un importante complesso museografico e di diverse istituzioni culturali. Fu costruito a ridosso delle mura trecentesche per volere di Galeazzo II tra il 1358 e il 1368 e rimaneggiato più volte in periodi successivi.
Una prima ricostruzione si ha su commissione di Francesco Sforza, il quale affida i lavori a Filippo Scorzioli e Jacopo da Cortona. La nuova costruzione, che utilizza in gran parte le preesistenti fondazioni, è eretta su pianta quadrata con quattro torri angolari. Dal 1452 Filarete fu incaricato di realizzare la Torre dell’Orologio e del prospetto rivolto verso la città. Contemporaneamente si costruivano gli edifici della Rocchetta e della Corte ducale. La decorazione interna viene affidata a Vincenzo Foppa e altri artisti locali.
Dagli Sforza, il controllo della città passò sotto gli spagnoli e a Carlo V; in questa fase il castello perse ogni connotato di residenza di corte per trasformarsi in cittadella militare. E’ solo nel 1893 che il castello viene ceduto al Comune di Milano; a questo punto l’architetto Luca Beltrami procede al restauro, non senza importanti demolizioni e rifacimenti. I danni dell’ultima guerra hanno poi portato a ulteriori rifacimenti e a nuove sistemazioni interne per i musei, ad opera dello studio di architetti BBPR.
Tra i musei accolti nella struttura, abbiamo le Civiche Raccolte d’Arte Antica, che comprendono la raccolta di scultura con diverse opere paleocristiane, e medievali lombarde, la Civica Raccolta delle Armi, la Raccolta dei Mobili e infine la Pinacoteca. Quest’ultima vanta tra le più importanti opere Il San Benedetto di Antonello da Messina, parte di un trittico le cui parti mancanti sono conservate a Firenze e la Pietà di Bramantino, oltre a diverse opere di Zenale, Foppa, Procaccini, Bellini, Van Dyck, Londonio, Montalto e altri.
Particolarmente celebre è la Pietà Rondanini, realizzata in marmo a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta del Cinquecento da Michelangelo; considerata l’ultima opera dell’artista, il quale rivolge la propria attenzione in particolare al rapporto tra madre e figlio, coinvolti in un insieme di grande tensione emotiva.
Troviamo inoltre il Museo degli Strumenti Musicali, costituito nel 1958, le Raccolte d’Arte Applicata, le Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche, con la celebre sezione egizia.
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