Le mète più consigliate per una vacanza nelle Isole della Società (Polinesia francese)
Di Nicoletta A.La Polinesia francese è composta da 118 isole vulcaniche sparse nelle acque calde e cristalline dell’Oceano Pacifico come stupefacenti ciottoli. Una sorta di continente sbriciolato, delle terre isolate nell’immensità dell’oceano che il clima, i sismi e l’acqua hanno plasmato in modo diverso. Oltre che per la vita sull’acqua, le pittoresche lagune, la Polinesia è presente nell’immaginario collettivo per le perle, per i fiori di tiarè (le gardenie polinesiane), per la barriera corallina e per le danze indigene. I ricchi fondali, ai profumi intensi e alle verdissime montagne, la speciale ospitalità degli abitanti, il loro amore per la musica, e la cucina raffinata a base di pesci e crostacei rendono la Polinesia una meta unica nel suo genere, una sorta di paradiso terrestre. Qui il clima è temperato tutto l’anno, caldo umido con brevi piogge da novembre a maggio e caldo più secco da giugno a ottobre. La temperatura media è di 27° C. Davvero non c’è luogo migliore della Polinesia per capire il significato della parola “relax” e non è un caso se queste isole costituiscono un’attrazione magnetica per la gente in cerca di piaceri.
Le Isole della Società sono un arcipelago della Polinesia francese a sua volta suddiviso in due gruppi: le Isole del vento (Tahiti, Moorea, Maiao e Mehetia) e le Isole Sottovento (Bora Bora, Maupiti, Raiatea, Tupuai e Huahine). Tutti nomi magici che accendono la fantasia. Vediamo che cosa offrono le più importanti di esse.
Tahiti (foto in alto) è l’isola maggiore dell’arcipelago, formata da due vulcani. E la più popolosa, con ben 150.000 abitanti. La sua capitale si chiama Papeete, ed è una meta di passaggio obbligato per chi visita la Polinesia perché ospita l’unica aeroporto internazionale. Centro nevralgico e amministrativo della Polinesia francese, Papeete è una città vera propria, molto trafficata, ideale per chi ama la vita notturna e in un certo senso è una tappa ideale per chi si vuole disintossicare per gradi dalla vita metropolitana. Papeete è descritta dalle guide turistiche come una città insignificante, ma in realtà ha un suo fascino. A cominciare dal Boulevard Pomare, la strada che costeggia l’oceano, bordata di festoni e cascate di bougainvillea fucsia, da muri di colore verde, negozi di surf, case vittoriane dai colori pastello. Le case dell’isola sorgono quasi tutte sulla fascia litoranea, lunga 200 chilometri, su un oceano dalle mille sfumature di verde e azzurro. E’ bello anche passeggiare tra i caffè all’aperto, tra i chioschi che vengono baguette farcite con salsa piccante. Il mercato generale di Papeete è un grande edificio pieno di bancarelle che offrono variopinti pareo e fiori meravigliosi, oltre che pesci e i tipici tatuaggi polinesiani. Da non perdere una visita al museo di Gaugin, dedicato al pittore francese che su questa isola realizzò il sogno di fuggire dal grigiore della città) e al Giardino botanico.
Allontanandosi da Papeete, la natura di Tahiti si riappropria subito dei suoi diritti: montagne verdissime e spiagge di sabbia nera. Vivere qui significa abbandonarsi all’armonia della natura, con le spalle verso la montagna e gli occhi rivolti all’oceano. Anche se i turisti di solito non si fermano a Tahiti, su quest’isola c’è qualcosa che tutti gli appassionati di surf vogliono assolutamente vedere e provare: il villaggio di Teahupoo, dove si vede l’omonima onda, una delle più grandi e perfette del pianeta, un tubo maestoso, che attira non solo i veri specialisti delle onde giganti, ma anche folle di turisti e fotografi. Cavalcare quest’onda è assai pericoloso perché la barriera corallina a pelo d’acqua può facilmente ferire.
Moorea è l’isola sorella di Tahiti, le sorge proprio di fronte, a 18 kilometri di distanza in direzione nordovest. E’ la più verde e selvaggia dell’arcipelago, con una popolazione ridotta di due terzi rispetto all’isola su cui si trova la capitale. Si raggiunge con mezz’ora di traghetto oppure una decina di minuti di volo da Tahiti. La gente di Papeete viene a passare qui il fine settimana, lontano dal frastuono della capitale e per godersi la laguna, che a Tahiti non esiste. L’isola ha una caratteristica forma triangolare, si apre a nord con due insenature parallele che sembrano dita di mare ceruleo: la baia di Cook e quella di Opunohu. Al centro dell’isola, che è irta di picchi aguzzi, si trova il monte più alto, Tohivea, sul quale si trova un famoso Belvedere che, tra acacie e pini, offre una vista sull’intera isola, oltre che sull’altra montagna dell’isola, il Monte Rotui, in impressionante picco di roccia nera nettamente in contrasto con il verde che lo circonda. Oltre che per le altre vette, i turisti conoscono Moorea soprattutto per la sua spettacolare corona di acqua limpida, in cui sono presenti molti “passaggi”, dodici porte nella barriera corallina che costituiscono un accesso per le barche e per i pesci e una sorta di vasca di compensazione tra l’oceano e la laguna indispensabile alla vita. Oltre che nuotare nelle acque azzurre, qui si può affittare un kayak e lasciarsi portare dalle onde gentili che non rendono necessario troppo lavoro di pagaia.
Maiao è un’isola a qualche km da Moorea con spiagge di sabbia bianca finissima e palme da cocco a perdita d’occhio. Non ci sono hotel, solo 300 abitanti, si tratta si un’isola protetta da una curiosa legge. Una storia nata nell’800 e originata da una truffa subita dai suoi abitanti, impedisce agli stranieri di trattenersi qui per più di 24 ore. Ripiegata su se stessa, l’isola ha conservato lo stile di vita polinesiano più autentico. Per vivere qui non c’è bisogno di denaro, gli abitanti rivendono o barattano la copra, la polpa essiccata del cocco da cui si ricavano grassi e oli.
Bora Bora è un’isola vulcanica, caratterizzata da una catena di numerosissimi isolotti piatti, i motu, coperti da palme e spiagge bianche, bungalow e hotel a palafitta, spesso con pareti e tetti di fibre intrecciate. Bora Bora si può raggiungere in soli 45 minuti di volo da Tahiti e sorge su una delle lagune più belle del mondo, universalmente nota per i suoi colori e per la ricca fauna sottomarina, che offre uno spettacolo variopinto di coralli, testuggini, murene, pesci trombetta, squali, e altri pesci colorati. Di tutte le isole è decisamente la più glamour e ideale per trascorrervi la luna di miele: del resto, chi non sogna di fare una vacanza su una capanna protese sulle acqua, con un pontile dove sdraiarsi al sole e guardare verso l’infinito? Il centro più importante dell’isola è Vaitape, dove si concentra la popolazione.
Huahine è una delle isole meno frequentate, un paese di gemme e fragranze rare: stiamo parlando di fiori, cocco, perle nere, vaniglia. Qui sono da visitare i marae, altari sacrificali rettangolari che gli antichi polinesiani ricavavano dal corallo pietrificato.
Rangiroa è la più vasta e sviluppata delle 78 isole dell’arcipelago di Tuamotu, ma ha solo 2000 abitanti. Qui si vive la pace perfetta di un atollo: una collana di decine di isolotti, che sono resti di vulcani inabissati, collegati tra loro qua e là, a volte larghi non più di 300 metri. Tutto intorno l’oceano, infinitamente vasto. L’attrazione principale di Rangiroa è la fauna marina, più ricca e selvaggia che in qualunque altro luogo della Polinesia: qui si trovano anche i pericolosi squali tigre, lunghi tre metri. Ma ci sono anche delfini, pesci pappagallo, pesci farfalla, pesci balestra, pesci pagliaccio, oltre che magnifiche colonne di coralli.
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