Le isole cilene di Juan Fernández, il paradiso di Robinson Crusoe
Di Nicoletta A.L’arcipelago Juan Fernandez è situato a 670 chilometri dalle coste del Cile, più o meno all’altezza di Valparaiso. Deve il suo nome al navigatore spagnolo che lo scoprì nella seconda metà del ‘500. L’arcipelago è costituito da tre isole principali: Isla Robinson Crusoe, Isla Alexander Selkirk e l’isolotto Santa Clara. Non deve stupirvi il nome della prima, è proprio quello del personaggio che dà il titolo al noto romanzo di Defoe. Il quale a sua volta si era ispirato alla storia vera di un marinaio scozzese di 24 anni, di nome Alexander Selkirk, abbandonato per ripicca nel 1704 dal suo capitano sull’isola più grande e che vi restò confinato, da solo, per più di cinque anni. Oggi il suo nome è abbinato alla seconda isola dell’arcipelago per grandezza. In realtà le due isole, fino al 1966 si chiamavano rispettivamente Más a Tierra e Más Afuera, ma poi il loro appellativo fu cambiato per inseguire la fama del romanzo.
L’arcipelago, che ha una superficie totale di 147 chilometri quadrati, è di origine vulcanica e ha un clima subtropicale piovoso che favorisce la crescita di una rigogliosa vegetazione e di una fauna straordinaria. Le isole Fernández sono infatti una sorta di paradiso naturale, in cui – grazie all’isolamento in cui sono restate per milioni di anni – si è sviluppato un gran numero di specie endemiche. Nel 1977 sono state annoverate dall’UNESCO nella Riserva Mondiale della Biosfera.
L’unica isola abitata – da poche centinaia di persone – è Robinson Crusoe. La maggior parte dei residenti è dedita alla pesca dell’aragosta.
Nei secoli XVII e XVIII l’arcipelago fu principalmente un covo di pirati e corsari, tanto che si narra di un favoloso tesoro di ottocento barili d’oro che sarebbero ancora nascosti da qualche parte. Proprio per difendersi dai pirati, nel 1749 gli spagnoli costruirono il forte di Santa Barbara sull’isola Robinson Crusoe, successivamente distrutto e ricostruito, e dal 1979 dichiarato monumento storico. L’isola servì da colonia penale per il Cile fino al 1931.
Oggi le Fernández sono soprattutto note come luogo di conservazione di una flora e una fauna uniche nel loro genere, con un’altissima densità di specie endemiche. L’interesse turistico è relativamente alto: le statistiche parlano di circa 3500 visitatori l’anno.
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