Le grotte di Altamira, in Spagna, capolavori artistici risalenti a 13.000 anni fa
Di Nicoletta A.Nei pressi della cittadina spagnola di Santillana del Mar in Cantabria, poche decine di chilometri a ovest di Santander, si trovano le grotte di Altamira, incluse dall’UNESCO nel patrimonio dell’umanità per via delle straordinarie pitture rupestri in esse contenute.
Rinvenute praticamente per caso da un archeologo dilettante (Marcelino Sanz de Sautuola) e da sua figlia verso la fine del XIX secolo, costituiscono una pietra miliare della cultura paleolitica europea. Le grotte si estendono per un totale di 280 metri e testimoniano l’acuto spirito d’osservazione, nonché la sorprendente abilità artistica delle popolazioni europee del paleolitico superiore.
La cosa più curiosa è che in un primo momento la comunità scientifica dell’epoca dubitò dell’autenticità dei ritrovamenti: per via del loro eccellente stato di conservazione e soprattutto per la loro altissima qualità artistica le liquidò con disprezzo come burla di un falsario. Soltanto nel 1902 le rappresentazioni sparse per l’intero sistema di grotte furono riconosciute come opere d’arte autentiche risalenti al paleolitico superiore, circa 13.000 anni fa, verso la fine dell’ultima era glaciale, nel cosiddetto periodo Magdaleniano.
I soggetti delle pitture rupestri sono molto vari, ma si tratta principalmente di animali e figure antropomorfe, incisi o tracciati con carboncino. È famosa soprattutto la volta dipinto di una caverna secondaria che mostra una mandria di bisonti a grandezza naturale su una superficie di 18 metri di lunghezza per 9 metri di larghezza. L’inclusione del rilievo naturale nella rappresentazione fa sembrare tridimensionali le figure degli animali, che sembrano spuntare dalla roccia. Sono scene che lasciano davvero senza fiato e che hanno contribuito a porre le presunte capacità dell’uomo della preistoria su un piano del tutto diverso.
Se volete visitare le grotte di Altamira, armatevi di santa pazienza: la lista d’attesa è in media di tre anni, perché il numero delle visite è assai limitato per timore di arrecare danni anche solo con l’anidride carbonica emessa dai polmoni dei visitatori. In alternativa, poco lontano dalla copia è stata costruita una copia delle caverne con un museo che consentono di vedere una riproduzione delle pitture e di alcune sculture di visi umani neppure visibili nella grotta originale!
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