Le fontane barocche di Bernini a Roma

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Nel corso del Seicento la città di Roma subisce un processo di trasformazione urbanistica in chiave barocca. Un ruolo decisivo è svolto dalle fontane che Bernini realizza per diverse piazze romane. L’artista sfrutta l’elemento essenziale di queste opere, l’acqua, in quanto dotata di luce e movimento, allo scopo di valorizzare le forme scolpite.

La prima in ordine cronologico è la Barcaccia (1628-29), eseguita in collaborazione con il padre. E’ collocata ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna e ha la forma di una barca, posta all’interno di una seconda vasca di forma ellittica.

La Fontana del Tritone (1642-43), commissionata dai Barberini e situata nella piazza omonima, risulta più elegante e riccamente decorata con dettagli minuti. Interessante è l’invenzione del gruppo scultoreo che emerge dall’acqua; essa non zampilla più in modo innaturale come nella precedente realizzazione, ma  sale verso l’alto grazie al soffio di Tritone, per poi ricadere e fuoriuscire dalla conchiglia che tiene tra le mani finendo nella vasca sottostante.

Un’evoluzione di questa struttura è costituita dalla Fontana dei Quattro Fiumi (1648-51), realizzata per Innocenzo X Pamphili nell’ambito del progetto di risistemazione di Piazza Navona, di cui costituisce il fulcro. Al centro della vasca è situata una struttura a grotta animata da piante e animali che funge da basamento per un obelisco coronato dalla colomba, simbolo della famiglia committente e dello Spirito Santo. Intorno, personificazioni del fiume Gange, del Danubio, del Rio de la Plata e del Nilo.


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