Le due anime di Bari
Di TizianabBari è una città dal fascino indiscutibile, che non scaturisce soltanto dalla sua bellezza (ricordiamo il famoso detto pugliese: se Parigi teniv ‘u mare, iev ‘na piccola Bari) ma per qualcosa di più profondo che vi si respira, il suo doppio volto.
Bari: pesce crudo e fornacelle sul lungomare. Un barese non si dice tale se non è cresciuto a cozze e ricci crudi e se non è stato allattato con la birra Peroni, al punto da essere capace di riconoscerla e apprezzarla in ogni occasione grande lotta di quartiere tra la Peroni, detta Perroni, e la Dreher, detta Dregher: altro che Capuleti e Montecchi!
Ma il simbolo più evidente della dualità barese sono le due anime della città: l’anima mercantile e vivace del mare e l’anima più ombrosa e introversa, quella della la città vecchia, con la sua pietra color ocra splendente, i suoi vicoli bui. Venendo dal lungomare d’estate si rimane abbagliati dalla luminosità del borgo antico, che di notte si anima dello luci e dei rumori dello “struscio” cittadino.
Nel cuore della città la cattedrale di San Nicola, austera e imponente, elegante e essenziale; la cattedrale è il simbolo del crocevia dei popoli antichi e San Nicola è una figura chiave per gli ortodossi, che gli riservano una speciale devozione; per i cristiani che si sono trasformati per secoli in pellegrini per vedere le spoglie del santo.
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