Le capitali del Nord: Oslo – seconda parte

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Navi Vichinghe OsloEccoci alla seconda parte del nostro viaggio nella capitale norvegese, Oslo.

2° giorno
Il secondo itinerario alternativo è dedicato alla natura e ai musei. Per prima cosa recatevi verso l’Aker Brygge (il porto) e fate colazione con un economico caffé take-away da DeliDeLuca: è indispensabile per sentirvi dei veri norvegesi alla conquista del mondo! Poi salite sul traghetto diretto a Bygdøy (il biglietto è quello dei normali mezzi pubblici), penisola dalle spiagge fantastiche e paesaggi unici, ma non solo. Su questo fazzoletto di terra, dove l’alta società di Oslo ha costruito le sue residenze più fastose, c’è una vera e propria concentrazione di musei: il Norsk Folkemuseum, dedicato alla cultura e alla storia norvegese; il Fram Museum, che ospita la vera nave Fram, regina dei ghiacci; il museo Kon-tiki e infine l’imperdibile Museo delle Navi Vichinghe (nella foto).
Annoiati da tutta questa cultura? Allora salite sul bus n°30 e, dopo un lungo giro che attraversa la città, scendete a Nydalen, area di fabbriche e di centri commerciali. Ma quello che vale fotografare in questo quartiere non si trova sotto gli occhi di tutti. Bisogna scendere sottoterra, nella nuovissima fermata della T-bane arredata secondo uno stile moderno particolarmente eclettico: le scale mobili sono circondate da pareti di vetro dietro cui si alternano led coloratissimi che si accendono con il movimento del corpo. Stupiti? Non fermatevi troppo tempo a cercare di capirne il meccanismo, perché potreste perdere il treno n°5 o n°4 che vi porta a Ullevaal, davanti all’omonimo stadio di calcio dove si sfidano le squadre del campionato norvegese. Ma non siete lì per il football. Dove prendere la linea di metropolitana n°3 e scendere al capolinea di Sognsvann, affascinante lago di città che, a seconda delle stagioni, potrete trovare ghiacciato e affollato di sciatori oppure pieno d’acqua e di bambini che si tuffano dal molo.
Se la parola ‘sci’ evoca in voi un fremito di emozione, allora siete nel posto giusto. D’inverno, quando la neve lo permette, nei week-end è abbastanza comune trovare in metropolitana persone che trasportano i loro sci sotto braccio. Stanno probabilmente andando al capolinea della linea 1, verso Frognerseteren, da dove si può cominciare a fare cross-country (sci di fondo) appena scesi dal treno. E, dopo qualche giro nella foresta, assaporare la famosa torta di mele del ristorante che si trova vicino alla fermata della T-bane. Se non siete sportivi ma semplicemente dei fan, allora non mancate una visita al trampolino di Holmenkollen, che attualmente è in via di rinnovamento. Alto 128 metri, a metà marzo di ogni anno ospita il Festival Sciistico di Holmenkollen, che attira fondisti e saltatori di tutto il mondo.
Bene, la nostra visita si è quasi conclusa. Ma prima di lasciare questa città, non dobbiamo dimenticare il suo aspetto politico-sociale: è qui infatti, dentro l’immensa hall del municipio (il palazzo del Rådhuset), che viene consegnato il Premio Nobel per la Pace con una cerimonia ripresa dalle telecamere di tutto il mondo. Proprio a questo premio è dedicato il Peace Nobel Centre, affacciato sul porto di Oslo e adibito in una vecchia stazione ferroviaria. Aggiornato ogni sei mesi con mostre che riguardano i temi attuali, è decisamente suggestivo per quanto riguarda la sala dei vincitori del premio, con segnalazioni luminose che si accendono al vostro passaggio.

E’ ora di lasciare questa città, e tornare a casa per raccontare a tutti che Oslo non è certo la Cenerentola della Scandinavia. E’ la capitale di uno stato fiorente e punto di partenza per un viaggio alla scoperta del “profondo” Nord, ma anche una città dal fascino nascosto, in bilico tra tradizione vichinga e design.


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