Kalamata e Bassae, le perle della Messenia, in Grecia

Kalamata: non è soltanto il nome di squisite olive nere greche e dell’olio che da esse si ricava, ma anche quello della città capoluogo della regione della Messenia. Siamo nel Peloponneso, in fondo al profondo Golfo di Messenia, che si affaccia sul Mar Ionio: la città si raggiunge con un volo di mezz’ora da Atene, oppure con relativa facilità in auto, pullman o treno. Ad est della città si ergono le montagne del Taigeto, oltre le quali si trova la Laconia e l’antichissima città di Sparta. Kalamata è nota per il porto turistico specializzato per ospitare barche a vela. Nei dintorni vi sono delle belle spiagge e molte testimonianze storiche. Di fatto, nel centro storico della città (l’agorà, accanto alla chiesa dei Santi Apostoli) si trova un interessante museo archeologico in cui sono raccolti reperti ritrovati nella Messenia che risalgono all’epoca micenea, classica, ellenistica e bizantina.

Nel Peloponneso, però e precisamente nella regione dell’Arcadia non lontano dalla città di Figaleia, il più importante sito archeologico è costituito dal Tempio di Apollo Epicurio a Bassae (o Basse), incluso dall’UNESCO nel Patrimonio dell’umanità, che potete vedere qui sotto. Costruito in pietra calcarea di colore scuro, è un’opera estremamente importante che fornisce preziose informazioni sulla storia dell’architettura greca antica. Secondo la tradizione, il suo costruttore fu Ictino, lo stesso che costruì il Partenone sull’acropoli di Atene. L’edificio gli venne commissionato per esprimere riconoscenza ad Apollo Epicurio, il dio che aveva risparmiato la città di Figalia dalla pestilenza che infuriava in Grecia intorno al 420 a.C.

Il tempio fu scoperto nel 1765, dissotterrato e in seguito in gran parte ricostruito. A differenza della maggior parte dei templi greci è orientato in direzione nord-sud (negli altri predomina l’orientamento est-ovest). Nella parte centrale del tempio, la cella, era conservato un fregio sostenuto da dieci semicolonne ioniche molto slanciate. Questo imponente rilievo, che raffigura la battaglia dei centauri e delle amazzoni, oggi è conservato al British Museum di Londra.