Itinerario a Bologna fra medioevo, sculture e arte
Di AlpavBologna è una città che presenta una varietà di aspetti storici, artistici e culturali capaci di renderla unica al mondo. Il fulcro architettonico urbano è Piazza Maggiore, dalla quale si diramano vie, piazze e portici si cui si affacciano torri, palazzi e chiese. Un susseguirsi di effetti straordinari di luci e visioni prospettiche.
I portici più belli di Bologna
Oggi vi proponiamo un possibile itinerario che si snoda all’interno del centro storico medievale e tocca i porticati più suggestivi. Forse molti dei nostri lettori sanno già che a Bologna si possono percorrere oltre 40 chilometri nel centro storico senza mai uscire allo scoperto. In questa città, infatti, i portici, nati per estendere “abusivamente” i fabbricati privati sul suolo pubblico, hanno finito per diventare un elemento tipico dei palazzi borghesi.
Partiamo dal Portico di San Luca, costruito a cavallo tra 600 e 700, è il più esteso e si snoda da Porta Saragozza al Colle della Guardia, dove sorge il Santuario della Madonna di San Luca. E’ costituito da 666 archi e ha un percorso sinuoso, forse per simboleggiare il serpente tentatore schiacciato dalla Vergine.
Passiamo ai Portici Archiginnasio, costituiti da 30 austere arcate – sono una loggia fatta costruire dal Cardinale Borromeo nel 1562 e costituisce la parte forse più significativa della sede universitaria originaria.
Il Portico del Paviglione deve il suo nome alla tenda usata per oscurare l’arco del portico per proteggere i banchi del mercato dei bachi da seta che qui si svolgeva fin dal XV secolo.
Il Portico di Casa Isolani (del 1250) è un camminamento ligneo costituito da grosse travi di quercia alte 9 metri.
Infine, il Portico di Palazzo Grassi è una delle logge più antiche e sorge a ridosso del palazzo eretto tra il 100 e il 1200 in seguito all’accorpamento di edifici diversi. Il caseggiato ha subito nei secoli vari rifacimenti, ma negli ultimi anni è stato riportato all’antico splendore da un sapiente restauro.
Architettura, sculture e arte a Bologna
La torre degli Asinelli e la torre Garisenda sono il simbolo del capoluogo emiliano. Comunque queste non sono le uniche torri rimaste a Bologna. Se ne trovano varie altre integrate in un contesto medievale che riscuote grande ammirazione tra i turisti.
I pezzi forti sono ovviamente la chiesa di San Petronio e il complesso di Santo Stefano (qui sotto ne vediamo il cortile), ma vi è molto di più.
Sicuramente sono una peculiarità della città della ‘la Dotta’ i monumenti ai ‘glossatori’ (antichi maestri di diritto nell’Università di Bologna) che si possono vedere davanti alle storiche chiese di San Francesco e San Domenico. Così come i già citati portici bolognesi, sono la conseguenza di impostazioni urbanistiche molto antiche e in alcuni punti del centro storico ci sono anche le prime esperienze realizzate in legno.
Altra cosa che un po’ ricordano tutti coloro che sono semplicemente passati da Bologna è la bella fontana del Nettuno con le statue in bronzo che furono realizzate dal Giambologna, artista fiammingo che lavorò molto in Italia. E con questa premessa rileviamo che, in quanto a scultura, nella città emiliana vi sono notevoli capolavori.
Il più importante fra questi è l’Arca di San Domenico (conservata nell’omonima chiesa, ne vedete un particolare qui a sinistra) alle quali lavorarono artisti come Nicola Pisano, Niccolò dell’Arca e anche il giovane Michelangelo. Rilevanti sono poi i rilievi di Jacopo della Quercia nella facciata di San Petronio.
Come anche a Modena e in altre città emiliane, una specificità di questa regione sono le grandi terrecotte dedicate a temi religiosi. E fra le opere visibili a Bologna vanno ricordati i Compianti che furono realizzati dal citato Niccolò dell’Arca ma anche da un altro artista come Alfonso Lombardi. Ed una di queste opere è facilmente visibile nella cattedrale di San Pietro.
Gli itinerari turistici in questa città ovviamente non si esauriscono nelle nostre brevi note. A Bologna c’è moltissimo da ammirare: pitture importanti in tante chiese o in luoghi come l’oratorio di Santa Cecilia, diversi musei d’arte, il Museo archeologico, che con le sue raccolte rinvia anche alla storia della città (Felsina per gli etruschi, Bononia per i romani), edifici del periodo pontificio e via discorrendo. Per chi si vuole occupare di arte del Novecento e contemporanea ci sono la raccolta dedicata a Giorgo Morandi e le collezioni del Mambo.
Il tutto in un contesto gradevole e notoriamente ben organizzato. Senza dimenticare la squisita gastronomia bolognese e la proverbiale socievolezza degli abitanti, che rendono un soggiorno ancora più gradito.
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