Itinerario per il bird watching nella città di Napoli
Di Nicoletta A.Chi visita Napoli per la prima volta oppure ha poco tempo a disposizione deve assolutamente dare la precedenza a un itinerario a piedi tra arte e cultura, ad esempio lungo Via Duomo (la strada dei musei), via S. Gregorio Armeno (la strada dei presepi, tanto per intenderci), fino al Vomero e al Lungomare
Se invece il visitatore conosce già bene la città e/o ama particolarmente la natura, allora gli consigliamo un percorso diverso, improntato all’osservazione dell’avifauna. Gli itinerari ornitologici urbani possono essere una scoperta sorprendente per molti. Il bird watching in città offre il vantaggio che gli animali sono particolarmente “confidenti”, ovvero hanno meno paura dell’uomo e si lasciano osservare più a lungo. E Napoli, con la sua posizione costiera con clima mite, è una delle città più ricche in tal senso: pensate gli ornitologi vi hanno censito un’ottantina di specie di uccelli diversi, tra nidificanti e svernanti.
Armati di binocolo e/o fotocamera, il nostro itinerario parte da Posillipo, decisamente una delle zone più belle della città. Lo splendido quartiere residenziale collinare è immerso in una fitta vegetazione che termina su un promontorio tufaceo a picco sul mare. Da qui si gode della magnifica vista sull’isola di Capri, su Punta Campanella, sul Vesuvio. Siamo nel cuore della città, eppure intorno a noi c’è una ricchezza naturale straordinaria. Non è perciò difficile avvistare il passaggio del falco pellegrino e vedere i nidi di gran numero di gabbiani reali e di corvi imperiali, che prediligono queste rocce gialle. Tra la macchia mediterranea – dove regnano il leccio, il lentisco, la roverella – è invece facile avvistare la capinera e l’occhiocotto, un passeriforme canoro dal piumaggio grigio.
Lasciata la zona rocciosa, entriamo nel Parco Virgiliano, un’area coperta da macchia mediterranea, dove troviamo abbondanza di pettirossi, cardellini, codirossi spazzacamino, merli, verdoni, verzellini e fringuelli.
Da qui ci si può dirigere verso l’isola della Gaiola, un’area naturale marina protetta, dove gli aspetti naturalistici vanno a braccetto con quelli archeologici (sommersi).
Ma a noi, almeno in questo caso, interessano i volatili e non le immersioni subacquee: scendendo il vallone che porta verso il mare, tra i due versanti coperti da vigneti e boschi di leccio, possiamo avvistare esemplari di tortora dal collare, di colombaccio, di cinciallegra, di cornacchia grigia e di taccola (niente a che vedere con l’ortaggio: è un passeriforme appartenente alla famiglia dei corvidi). Quando si giunge sul mare si possono ammirare da vicino i gabbiani reali, i gabbiani comuni e molti cormorani che si posano sugli scogli.
Risaliamo poi la china e proseguiamo per via Posillipo, passando davanti alle numerose ville patrizie immerse in vasti parchi (per inciso, le più belle sono – secondo noi – la tenuta presidenziale di Villa Rosebery, e il monumentale Palazzo Donn’Anna).
Giungiamo così sul Lungomare di via Caracciolo, percorrendo il quale si ammirano sulla destra le scogliere su cui si posano non solo gabbiani e cormorani ma – almeno d’inverno – anche il tuffetto. Sulla nostra sinistra abbiamo invece la Villa comunale, uno dei principali giardini storici di Napoli, dove si trova una simpatica e numerosa popolazione di rampichini, minuscoli uccelli marroni che si arrampicano sui rami mimetizzandosi assai bene sui tronchi. E dovunque ci siano i lecci maturi (la quercia sempreverde del Mediterraneo), c’è anche la cinciarella, un passeriforme dalla livrea di un vivace blu cobalto.
Così, lasciando la zona della Mergellina alle spalle e dirigendoci verso Santa Lucia, intravvediamo la sagoma di Castel dell’Ovo, lo spettacolare maniero posto proprio al centro della città partenopea.
Qui nidifica il gheppio e spesso è presente il passero solitario – che non è solo il titolo di una celeberrima poesia di Giacomo Leopardi, ma anche il nome della specie Monticola solitarius, che ama le pareti rocciose e assolate.
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