Il sito archeologico di Madain Saleh, patrimonio UNESCO nell’Arabia Saudita
Di Nicoletta A.Mada’in Salih è uno dei luoghi più preziosi sul territorio dell’Arabia Saudita. Viene considerata seconda solo alla famosa Petra (Giordania) per le sue rovine nabatee. Si raggiunge dopo ben tre ore di viaggio in jeep nel deserto (attenzione, però, per poterla visitare è necessario un visto turistico, di solito rilasciato a gruppi organizzati). Le sue rocce appaiono d’improvviso, come se venissero da un’altro pianeta. In alti contrafforti di roccia calcarea color ruggine, ai tempi dei viaggi commerciali tra Asia e Occidente, i nabatei scavarono 131 tombe (come quella nella foto), dislocate lungo oltre 13,4 chilometri. Servono molte ore per visitarle tutte, oltre a vedere le mura, le torri, gli acquedotti e le cisterne. Una curiosità: nel mondo arabo musulmano Mada’in Salih è considerata un luogo maledetto poiché viene citata con parole negative in una sura del Corano. Molti sauditi sconsigliano in buona fede a chiunque di intraprendere pellegrinaggi verso questo luogo, mentre il governo cerca di incoraggiarne il turismo qui diretto.
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