Il sito archeologico di Bosra, in Siria
Di Nicoletta A.Bosra (anche nota come Bozrah o Bostra e chiamata in arabo Busra ash-Sham) è un’antica città sita un centinaio di chilometri a sud di Damasco, in Siria, vicino al confine giordano. Un tempo capitale della provincia Arabica romana, fu per lunghi secoli una tappa fondamentale della via carovaniera che, collegando il Mediterraneo e il Golfo Persico, portava alla Mecca e a Medina.
In origine Bosra era una capitale nabatea (come Petra in Giordania e Madain Saleh nell’attuale Arabia Saudita). Fu poi conquistata dall’imperatore Traiano e divenne una importante città dell’impero romano, una sorta di fortezza strategica nel territorio a est del fiume Giordano. Nei primi secoli dell’era cristiana fu sede episcopale, poi cadde nelle mani dei sultani musulmani a partire dall’anno 634. I crociati la conquistarono nel XXII secolo, ma non riuscirono a mantenerne il dominio. Nello stesso secolo, alcuni terremoti e la pessima dominazione ottomana ne accelerarono il declino.
Il sito archeologico di Bosra è noto per la maestosità degli edifici religiosi e dei monumenti, costruiti con una particolare pietra nera. Soprattutto per il teatro romano straordinariamente ben conservato, con gli altissimi edifici che circondano il palcoscenico praticamente intatti. Il teatro, costruito nel II secolo d.C., poteva ospitare fino a 15.000 persone. L’acustica era eccezionale e il palcoscenico molto ampio (45 x 8 metri). Originariamente era rivestito di marmo e ornato da sipari di seta; durante gli spettacoli veniva perfino spruzzata acqua profumata sul pubblico per mantenerlo fresco nel clima rovente del deserto. Davanti al palcoscenico si trova una vasta area libera che forse era utilizzata per spettacoli circensi o combattimenti di gladiatori. Ancora oggi, grazie al suo stato di conservazione, vi si tengono manifestazioni culturali.
Durante il periodo di dominazione musulmana intorno al teatro fu costruita una fortezza, alla quale si deve l’attuale eccezionale stato di conservazione delle costruzioni più antiche. Oltre al teatro, del periodo romano rimangono i resti delle terme, le strade lastricate, vari archi (tra cui un arco nabateo del I secolo), cisterne, porte monumentali (tra cui la Porta della Lanterna del II secolo) e alcune raffinate colonne in stile corinzio.
Tra le mura di Bosra vi sono anche importanti rovine risalenti alla prima fase del periodo cristiano (i resti della cattedrale del VI secolo), varie antiche moschee (di Omar, di Al-Khidr e di Al-Mabrak) e alcune torri di difesa costruite nel periodo delle crociate.
Bosra è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO ed è uno dei rari siti archeologici non ‘museizzati’, in quanto la popolazione locale, dedita principalmente a pastorizia e artigianato, vive tranquillamente tra le antiche rovine. Un peccato? No, un’opportunità per conoscere meglio la cultura di questi popoli, che rende ancora più ‘calda’ e affascinante una visita a Bosra, guerre permettendo.
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