Il quartiere Coppedè a Roma
Di Annamaria SepeIl quartiere Coppedè a Roma è così chiamato in nome dell’architetto fiorentino che lo ideò, Gino Coppedè, ed è situato nel più vasto quartiere Trieste.
Questa piccolissima area di Roma, la cui costruzione venne completata nel 1921, sembra un angolo di paradiso ritagliato nel caos di una città immensa e affollata quale è la Capitale. E chi lo visita non può non rimanere rapito dall’alone di sogno che lo circonda.
Addentrandosi tra le palazzine e i villini che lo compongono, il quartiere si rivela come un miscuglio di vari stili architettonici: liberty, art déco, barocco, gotico.
Temi medioevali e richiami all’antica Roma si susseguono in un armonioso incontro tra stemmi, torri, statue e decorazioni dove non mancano riferimenti religiosi.
L’arco che rappresenta l’accesso al “regno” di Coppedè è decorato da un maestoso lampadario in ferro battuto e, sempre all’entrata, è possibile ammirare una statua che riproduce una Madonna con bambino quale benvenuto ai visitatori; si arriva dunque alla piazzetta principale – ovvero piazza Mincio – al cui centro si trova la Fontana delle Rane, così chiamata proprio per le numerose rane scolpite che la adornano.
Merita infine di essere citato il Villino delle Fate, che non a caso ha proprio l’aspetto di una casa fiabesca.
Il Quartiere Coppedè rappresenta un’occasione per uscire dai tipici itinerari turistici romani e spesso, anche per gli abitanti della città, è uno angolo della Città Eterna tutto da scoprire.
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