Il paesaggio montuoso di Las Médulas (in Spagna) e le vestigia delle miniere d’oro
Di Nicoletta A.Avete intenzione di visitare la Spagna quest’estate? Se passate siete diretti in Galizia o nelle Asturie e passate nella provincia di León, vale la pena di fare un salto nel territorio de Las Médulas, nei pressi di Ponferrada . Una zona montuosa nella quale nel corso dei secoli i romani estrassero grandi quantità d’oro. L’uso della forza idraulica per estrarre la pietra ha trasformato drasticamente e per sempre il paesaggio. Le tracce dell’antica tecnologia estrattiva si sono conservate più o meno inalterate e che per la loro bellezza e importanza storica sono oggi incluse nel patrimonio tutelato dall’UNESCO.
Le miniere d’oro di Las Médulas si trovano nella provincia del León. I funzionari dell’impero romano cominciarono a sfruttare i grandi giacimenti d’oro che si trovavano in questo paesaggio montuoso della Spagna nord-occidentale a partire dal I secolo d.C. Gli ingegneri romani si servivano di una raffinata tecnologia estrattiva basata soprattutto sulla forza idraulica (per frammentare e asportare la roccia che lo contiene) e sullo sfruttamento spietato della forza lavoro umana. L’acqua necessaria era trasportata dai monti della Sierra de La Cabrera fino a Las Médulas mediante un sistema di canali di centinaia di chilometri, alcuni dei quali esistono ancora oggi. Nei circa 200 anni di attività delle miniere, grazie anche al lavoro di parecchie migliaia di schiavi, furono estratte complessivamente più di 900 tonnellate del nobile metallo.
Già lo storico romano Plinio il Vecchio descrisse il procedimento estrattivo adoperato a Las Médulas, da lui denominato ruina montium. Si trattava di un metodo di coltivazione ingegnoso ma che provocò la morte di numerosi minatori. Questa zona, caratterizzata da colline dal profilo bizzarro e dai tipici accumuli di detriti rocciosi, è rimasta praticamente inalterata dal tempo dei romani, e nel 1992 è stata dichiarata parco nazionale.
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