Il Lakshmana e gli altri templi di Khajuraho, in India
Di Nicoletta A.Khajuraho, un nome molto difficile da ricordare e da scrivere correttamente, è tuttavia una delle mète più consigliabili in India, tutelata dall’UNESCO tra i beni patrimonio dell’umanità. In questa città del Madhya Pradesh si può visitare un complesso di templi in arenaria antichissimi. Tutti costruiti dai sovrani della dinastia Rajput di Chandela, erano originariamente 85. Oggi ne rimangono 22, suddivisi in due gruppi, di cui quello a ovest contiene edifici mediamente meglio conservati. Tutti molto slanciati e ricchi di guglie e pinnacoli, hanno un aspetto unico nel loro genere. Il tempio più importante si chiama Lakshmana (nella foto) e risale al periodo 930-950 d.C. Ha due particolarità straordinarie: pur essendo costruito senza calce tra i mattoni, si è conservato per oltre mille anni. Inoltre, anche se è un monumento religioso è letteralmente coperto di immagini erotiche scultoree molto esplicite e stravaganti: per gli indù qualsiasi forma di sessualità era infatti parte integrante della vita. In altri templi le immagine spinte si alternano a scene della vita quotidiana.
Non distante da Khajuraho e a una sola decina di chilometri da Jhansi è possibile visitare anche Orchha, una città murata del XVI secolo costruita da un re della dinastia Bundela sulle sponde del fiume Betwa. L’enorme fortificazione appare come un miraggio su una terra desertica, con le sue ripide scalinate. I monumenti da visitare sono a nostro avviso i seguenti:
* Jahangir Mahal, un palazzo costruito in onore dell’imperatore Jahangir in visita nel 1606 e utilizzato una sola volta.
* Il Raj Mahal.
* Il Rai Praveen Mahal.
* Il tempio di Laxminarayan, strano mix di architettura militare e religiosa.
* I Chhattrî, 14 cenotafi costruiti sulle scalinate che scendono verso il fiume Betwa.
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