Il fascino delle ville e degli ori di Oplontis
Di Alpav
Oplontis (anche detta Oplonti) si trova nelle immediate vicinanze di Pompei e, come anche Ercolano, fu coinvolto dalla nota eruzione del Vesuvio. Più esattamente il sito è nel centro di Torre Annunziata e l’uscita autostradale è di poco precedente a quella dell’attuale Pompei. Nell’antichità Oplontis era praticamente un suburbio della più nota antica città.
Gli scavi in questa zona sono relativamente recenti, anche se le prime indagini risalgono al periodo borbonico. Infatti sono stati condotti nel contesto urbano di Torre Annunziata ed in effetti ci sarebbe ancora da scavare. Fra l’altro, per chi visita la villa principale è chiaro che parte di una grande piscina è occupata dalle fondamenta di edifici ancora abitati. Nel 1997 gli scavi sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO insieme a quelli di Pompei ed Ercolano.
Le ville identificate nel citato centro campano sono principalmente due: la villa (visitabile) che appartenne alla famiglia di Poppea moglie di Nerone e quella poco distante di Lucius Crassius Tertius.
La visita alla villa di Poppea è sicuramente suggestiva per la ricchezza delle decorazioni e degli affreschi in particolare. Altresì si trattava della residenza di una famiglia importante e quindi gli ambienti, come anche i giardini, erano abbastanza grandi e sontuosi. Alcuni spazi ad esempio erano facilmente destinati ai clientes che ogni mattina si presentavano per ottenere favori o sostegno. Questo interessante sito, a cui si accede da via dei Sepolcri, si visita secondo i normali orari dei musei statali.
La villa di Lucius Crassius Tertius è invece in corso di scavi dal 1974 circa e fra l’altro, in tempi successivi, vi sono stati rinvenuti i resti di 54 antichi abitanti ed il cosiddetto Tesoro di Oplontis.
Più esattamente, tale tesoro fu rinvenuto nel 1984, parzialmente in una cassa di legno e per il resto in contesti attigui. Si tratta di circa 170 monete e di numerosi oggetti d’oro e altri materiali pregiati (spesso molto ben lavorati). E non mancano fra i ritrovamenti alcune interessanti gemme.
In attesa che a Torre Annunziata venga ultimato il museo che ospiterà questi interessanti e preziosi reperti, raramente gli interessati hanno potuto vedere alcune parti del tesoro. Qualcosa, ad esempio, si è visto in occasione di qualche mostra (ad esempio a Roma, Castel S.Angelo, ma anche ad Agrigento e altre città). Pochi pezzi sono poi esposti a Roma fino al 18 settembre 2011 per la mostra dedicata a Nerone (ospitata al Colosseo e in altre sedi).
alpav
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