Il Duomo di Modena visto da vicino
Di Nicoletta A.Un itinerario a Modena e dintorni a suo tempo ve lo abbiamo proposto, ma oggi desideriamo tornare nel capoluogo emiliano e focalizzarci su quella che è sicuramente la sua perla: il Duomo, affacciato su Piazza Grande. Una cattedrale che, insieme alla vicina torre della Ghirlandina è entrata da tempo nell’elenco dei patrimoni dell’umanità tutelati dall’UNESCO.
La costruzione del Duomo di Modena iniziò nella 1099 per iniziativa della Contessa Matilda di Toscana e sotto la direzione di Lanfranco. Fu consacrato nell’anno 1184, ma fino al XV secolo le volte della grande navata non furono completate. La sezione dell’interno è riportata nella facciata a salienti, dove sono segnate con alte contrafforti le larghezze delle navate. La superficie della facciata è divisa in arcate larghe che contengono tre arcatelle più strette ciascuna – e lo stesso vale per i fianchi. La facciata presenta alcuni elementi gotici (la parte sommitale del campanile, i pinnacoli, il rosone); l’architettura è sì basata sull’alternanza tra pieni e vuoti, ma i pieni prevalgono, perciò il Duomo rimane un esempio di architettura romanica – anzi, fu per lungo tempo considerato un modello dagli architetti del tardo medioevo nell’Italia del Nord.
Sulla facciata e sugli stipiti del portale maggiore del Duomo sono scolpite le magnifiche Storie della Genesi di Wiligelmo, lo scultore più importante e rivoluzionario dell’epoca perché usò un’architettura semplice e un piano di appoggio per dare profondità spaziale e immagini plastiche. I suoi personaggi – a differenza di quelli degli scultori suoi contemporanei – non sono mai visti frontalmente; i loro volti sono severi, tipici dell’arte barbarica.
All’interno del Duomo, austero e suggestivo, si ripete la struttura lombarda della chiesa di Sant’Ambrogio a Milano, però qui ai pilastri si alternano colonne libere. I finti matronei sono archeggiature tripartite che si ripetono anche nelle fiancate esterne. La cripta (molto alta rispetto al comune) si apre con tre archi sulle navate e riprende la divisione in altezza della navata. Nella chiesa la luce proviene dalle finestre aperte nelle pareti laterali.
Tra i vari pregiati esempi di arte medievale che contiene l’interno del Duomo è particolarmente prezioso il Pontile Campionese, così chiamato dal nome dei maestri che provenivano da Campione: vi è rappresentata l’Ultima cena su una lastra lunga su cui è scolpito un tavolo con i dodici apostoli e Cristo, in una composizione ordinata e precisa. A lato si trova il pulpito, decorato con i simboli dei quattro evangelisti. Li potete ammirare nell’immagine qui sotto.
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