Il complesso di San Lorenzo a Firenze
Di Erica VenturaCome in ogni città d’arte rinascimentale, la cultura storico-artistica e i capolavori del passato sono fruibili all’interno dei musei, che conservano dipinti, sculture ed esempi di arti decorative, ma in larga parte anche nel luoghi di culto: chiese, battisteri, sagrestie, campanili annessi ai principali edifici religiosi.
Oggi parliamo del complesso fiorentino di San Lorenzo. La chiesa, realizzata su progetto di Filippo Brunelleschi (progettista, tra le altre cose, della cupola del Duomo di Firenze), presenta una pianta a croce; i lavori hanno inizio dal 1421 ma passano sotto la sua direzione solo dal 1425. All’incrocio dei bracci si trova una cupola e le navate sono divise da colonne con capitelli corinzi e archi a tutto sesto.
Alle estremità del braccio minore sono collocate la Sagrestia Vecchia, a sinistra, e la Sagrestia Nuova, a destra. La prima, realizzata tra il 1421 e il 1428, nasce come una cappella funeraria per Giovanni de’ Medici. Dedicata a San Giovanni Evangelista, omonimo del committente, presenta una pianta rettangolare, divisa tra un vano principale coperto a cupola con oculi alla base, la scarsella (abside di forma rettangolare) con altare, anch’essa coperta da una cupola e due ambienti di servizio laterali preceduti da portali con architrave e battenti in bronzo realizzati da Donatello.
Lo spazio e la decorazione interna alla Sagrestia Vecchia sono intrisi di simbolismo cattolico: l’alzato del vano principale diviso in tre sezioni che alludono alla Trinità, i dodici spicchi della cupola agli Apostoli, le quattro sezioni che idealmente formano il pavimento agli Evangelisti, l’oculo posto alla sommità della cupola a Dio.
La Sagrestia Nuova, realizzata da Michelangelo nel secolo successivo (1520-34), presenta una pianta quadrata e copertura a cupola semisferica. Fu voluta da Leone X per ospitare i sepolcri di Giuliano e Lorenzo de’ Medici. Per la decorazione interna si fa largo uso di elementi architettonici ispirati alla classicità come timpani, architravi, trabeazioni, lesene e paraste.
Il monumento dedicato a Lorenzo de’ Medici, rappresentato con un’armatura all’antica e in atteggiamento meditativo, è arricchito dalla presenza di allegorie scolpite dell’Aurora e del Crepuscolo. Il monumento per Giuliano de’ Medici vede poste sul sarcofago sotto la statua principale le personificazioni del Giorno e della Notte. Collocato sulla parete di fondo è poi il gruppo marmoreo che comprende una giovane Vergine che allatta il bambino.
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