Il centro storico di Shakhrisabz, in Uzbekistan, patrimonio UNESCO

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Come promesso, continuiamo il nostro viaggio sulla Via della Seta. Dopo Itchan-Kala e Samarcanda, oggi è la volta del terzo importante sito tutelato dall’UNESCO in Uzbekistan: Shakhrisabz. Un nome difficile da scrivere e da pronunciare quello della seconda città (oltre a Samarcanda – distante solo 80 chilometri), in cui il sovrano turco-mongolo Tamerlano stabilì la sua residenza, anche perché qui era nato.

Situata ai piedi dei monti Zeravšanski, ai tempi di Alessandro Magno si chiamava Kish, ma venne ribattezzata con il toponimo persiano di Shakhrisabz, che significa “città verde”, per i suoi lussureggianti giardini. La città raggiunse il massimo splendore nel XIV e XV secolo per poi declinare con la fine dell’impero dei Timuridi al termine del XV secolo.

Shakhrisabz è caratterizzata da una cinta muraria di ben 4 chilometri, munita di torri, fossato e ponti levatoi. Due assi stradali perpendicolari dividono la pianta regolare della città in quattro quartieri. Della struttura nota come Aq-Saray (nella foto), ampliata da Tamerlano e detta anche “Palazzo Bianco”, rimane soltanto qualche resto dell’enorme portale nella parte nord-orientale della città. Le rovine sono ancora decorate con piastrelle dai motivi geometrici.

Relativamente ben conservato è il mausoleo di Jahangir, figlio di Tamerlano. Allo stesso complesso appartiene anche la cripta, in cui originariamente doveva essere tumulato Tamerlano.

La moschea di Kuk-Gumbaz venne costruita all’epoca di Ulug Beg, il dotto nipote astronomo di Tamerlano (intorno al 1430), che fece erigere per i suoi discendenti anche il mausoleo ubicato a sud e altri ampi complessi edilizi. Anche il Bazar Chorsu e i Bagni, costruiti nel XVIII secolo al posto di edifici più antichi meritano sicuramente una visita.

Approfittiamo del discorso aperto per dare qualche indicazione su cosa mangiare in Uzbekistan: i piatti più diffusi sono lo shashlyk, una specie di kebab di carne di montone. E il plov, costituito da riso con aggiunta di carne fritta o bollita, uvetta, carote, ceci e altri ingredienti. Altra pietanza diffusa è il laghman, ovvero dei tagliolini cotti in brodo con verdura e carne. Come condimenti sono spesso utilizzati yogurt e panna acida.

Continuate a seguirci: presto vi porteremo nel centro storico di Bukhara!

1 commento su “Il centro storico di Shakhrisabz, in Uzbekistan, patrimonio UNESCO”
  1. simona ha detto:

    Stavo programmando un viaggio per fine febbraio e ho trovato in rete Constance Hotels Experience.Mi sembrano posti meravigliosi .Ci siete mai stati http://www.constancehotels.com/?sel_lang=ita


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