Gli scavi archeologici di Ercolano: a che cosa dare la precedenza
Di Nicoletta A.Anche Ercolano, come Pompei costituisce una vera e propria finestra sulla vita quotidiana dei romani nel I secolo d.C., grazie (si fa per dire) all’enorme massa di lava e ceneri proveniente dal Vesuvio che la seppellì il 24 agosto del 79 d.C. Anche qui sotto le ceneri vulcaniche si è conservata non soltanto l’architettura e la vivacità dei colori nelle pitture delle sontuose ville, in cui prevale il colore rosso “pompeiano”, ma addirittura i materiali altamente deperibili, per esempio i papiri e i cibi, che sono rimasti sigillati nel fango secco.
Non avendo troppo tempo a disposizione, a quali parti degli scavi conviene dare la precedenza a Ercolano? Secondo noi a questi:
* La villa dei Papiri: a lungo identificata come proprietà del suocero di Giulio Cesare, Lucius Calpurnius Piso Caesoninus, oggi esistono meno certezze su chi fosse il suo reale proprietario. La villa si estende verso il mare in quattro terrazze. Contiene una biblioteca ricca di preziosi testi su papiro sopravvissuti praticamente intatti e ora conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli.
* La casa di Aristide, la cui entrata si affaccia direttamente sull’atrio. Purtroppo i resti della casa non sono conservati particolarmente bene a causa di incauti scavi precedenti. Con molta probabilità il piano inferiore era utilizzato come magazzino.
* La casa di Argo: prende il nome da un affresco di “Argus e Io” che un tempo adornava la parete di una sala. Purtroppo l’affresco è andato perduto, ma il suo nome è rimasto. Questa era sicuramente una delle ville più lussuose di Ercolano, con un vasto giardino circondato da uno splendido peristilio con colonne e pilastri.
* La casa del Genio, è stata solo parzialmente scavata, ma è chiaro che si trattava di un edificio molto spazioso. Il suo nome deriva dalla statua di un amorino (anche detto genietto) che formava parte di un candelabro. Nel centro del peristilio si trovano i resti di un bacino rettangolare.
* La casa dell’Alcova è in realtà formata da due edifici uniti. Per questo motivo vi si trova un misto di stanze semplici e spartane con altre più signorili estremamente decorate. L’atrio è coperto, perciò privo di impluvio. Si è conservata la sua pavimentazione in opus tessellatum ed opus sectile. Il nome è dovuto alla presenza, tra i tanti ambienti della casa, di un’alcova absidiata.
* Il Sacello degli Augustali, era un tempio dei sacerdoti del culto imperiale. Sulle pareti del sacello si trova un noto affresco dedicato a Ercole.
Da non perdere anche le Terme, molto ben conservate, con ambienti decorati da stucchi, marmi policromi e pavimenti a quadrelli di marmo nero.
Commenta o partecipa alla discussione