Un giorno a Pavia: che cosa vedere
Di Nicoletta A.La provincia di Pavia è una delle più belle della Lombardia, un territorio vario e ricco di gioielli artistici, come le colline dell’Oltrepò e la magnifica Certosa di Pavia. Il capoluogo, la cui storia inizia con un ruolo di primaria importanza ai tempi dei romani, per poi diventare capitale del regno longobardo, merita almeno un’intera giornata di visita per coprire tutte le tappe essenziali.
L’itinerario non può che partire dal Castello Visconteo, uno degli emblemi della città insieme al Ponte coperto sul fiume Ticino, più volte ricostruito nel corso del tempo ma esistente fin dai tempi dei romani. La sua storia è in particolare legata alla figura di Galeazzo II Visconti, colui che lo volle costruire dopo aver conquistato la città verso la metà del Trecento per onorare il nome della sua nobilissima famiglia. L’opera ebbe un costo strabiliante per l’epoca, ma per la sua maestosità e bellezza ottenne anche il giudizio favorevole di un poeta contemporaneo importante come Francesco Petrarca. L’itinerario nel castello si sviluppa cronologicamente portando il visitatore dall’epoca romana alla longobarda, ai resti delle chiese romaniche andate distrutti (mosaici pavimentali, capitelli e fregi decorativi), alle opere dell’epoca gotica (splendide terracotte e marmi). Si sale poi alla pinacoteca, che ospita opere dal XIV al XX secolo.
Il centro storico è tutto da scoprire, con le innumerevoli chiese romaniche, tra cui spicca il Duomo, sontuosa chiesa con impianto a croce greca con una cupola tra le più alte d’Italia. E soprattutto la basilica di San Michele Maggiore (risalente all’inizio del XII secolo), uno dei più importanti esempi di romanico lombardo. La chiesa ha una pianta molto simile a quella di Sant’Ambrogio a Milano, ma si sviluppa maggiormente in altezza. La facciata è una superficie continua che presenta una lieve profondità nella loggetta di coronamento e dei fasci di semi colonne. Il fatto che l’edificio non sia stato costruito in mattoni ma nella più pregevole pietra arenaria indica che si tratta di una chiesa imperiale in cui infatti furono incoronati molti imperatori, tra cui Federico Barbarossa nel 1155.
Come vedete nel collage in alto, anche la vastissima Piazza Grande e il Broletto sono mète imperdibili. Da non dimenticare una visita ai padiglioni dell’Università degli Studi, una delle più antiche d’Europa e tuttora uno dei fiori all’occhiello della città, con i suoi 25.000 studenti, molti dei quali vivono in storici collegi come il Ghislieri e il Borromeo. Il Museo della Storia dell’Università raccoglie preziose collezioni e curiosità storiche, tra cui un imperdibile percorso sull’evoluzione delle conoscenze nella scienza medica (non dimentichiamo che a Pavia si laureò Camillo Golgi, primo premio Nobel italiano). Si trova anche una ricostruzione del laboratorio di Alessandro Volta, colui che ideò la pila elettrica . Da vedere anche la Biblioteca Teresiana, voluta da Maria Teresa d’Austria, dove si trovano anche le ceneri di Cristoforo Colombo.
Infine, per una meritata pausa, che cosa cercare nelle osterie e nei ristoranti? Le specialità di antica origine sono la zuppa alla pavese, le alborelle (pesce tipico del Ticino), le rane, il salame gentile e il cuore di gorgonzola.
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