Fontana di Trevi a Roma: il gusto scenografico

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La celebre Fontana di Trevi, meta obbligata nel tour della capitale e scenario famoso in tutto il mondo, è conosciuta dai turisti soprattutto per la consuetudine a lanciarvi una moneta esprimendo un desiderio.

Fu voluta da papa Clemente XII e Nicola Salvi la realizzò tra il 1732 e il 1763. L’artista, un architetto romano, coniuga il gusto del Classicismo a quello Barocco amante degli effetti scenografici.

La costruzione costituisce l’elemento terminale dell’acquedotto Vergine, uno dei più antichi acquedotti romani, tuttora in uso fin dal tempo di Augusto. Costituisce un’inedita e fantasiosa integrazione di gusto berniniano tra architettura, scultura e gli elementi naturali come l’acqua insiti nella tipologia della fontana.

Questa risulta essere più bassa rispetto al piano stradale ed è popolata da statue di divinità marine (Nettuno e Tritoni), collocate su una scogliera di travertino i cui blocchi affiorano dall’acqua e si prolungano fino alla facciata del palazzo retrostante in forme classicheggianti e rievocanti quelle dell’arco trionfale; si tratta di un lato di Palazzo Poli. Poi, all’interno di nicchie sono accolte altre statue.

La fontana è particolarmente suggestiva in orario notturno, grazie all’illuminazione artificiale, la quale mette perfettamente in risalto le statue che la popolano.


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