Escursioni da Reggio Calabria: una giornata nel borgo grecanico di Gallicianò
Di Nicoletta A.Oggi vi portiamo idealmente con noi a Condofuri (in provincia di Reggio Calabria), per visitare l’illustre frazione di Gallicianò. Un borgo davvero minuscolo, famoso per la sua bellezza e per la lavorazione del bergamotto, ma soprattutto per una caratteristica molto insolita: basta camminare per le stradine e le viuzze per accorgersi che qui targhe e cartelli sono scritti tutti in due lingue, italiano e greco, la lingua che gli abitanti di Gallicianò (una sessantina appena) parlano ancora tra loro nella quotidianità.
Gallicianò si trova a una discreta altitudine: 620 m sul livello del mare, nell’area del parco nazionale dell’Aspromonte. Da Reggio Calabria vi si arriva percorrendo un dromo (ovvero una strada), tutto curve e strapiombi. Il borgo è distribuito intorno alla piazza centrale (piazza Alimos).
La storia di Gallicianò e della valle dell’Amendolea è antichissima: non lontano da qui si trovava Peripoli, una città fortificata del periodo della Magna Grecia. Esistono poi delle attestazioni dell’esistenza del centro nel periodo bizantino. Probabilmente il nome del borgo è una forma grecizzata dell’aggettivo latino Gallicianum, derivante dal nome della famiglia patrizia romana dei Gallicius che aveva dei possedimenti terrieri in questa zona.
Non è chiaro tra gli studiosi se la lingua greca parlata in questa zona derivi da quella parlata nel periodo della Magna Grecia oppure se sia stata reintrodotta durante l’impero bizantino. Alcuni vocaboli e forme sintattiche o verbali farebbero pensare che l’origine sia molto antica: addirittura VIII sec. a.C. Sta di fatto che Gallicianò è famosa per avere conservato tradizioni grecaniche di ogni tipo: linguistico, musicale, gastronomico e rituale. Panaghìa tis Elladas (Madonna di Grecia), ad esempio, è una chiesetta bizantina nella parte alta del paese, aperta al culto e visitata da molti pellegrini ortodossi di culto greco. La abita una piccola comunità di monaci greco-ortodossi. Non lontano dalla chiesa si trova un piccolo teatro semicircolare di recente costruzione affacciato sulla valle dell’Amendolea. La scena è mancante, sostituita idealmente dalle montagne antistanti e dal piccolo borgo.
Cos’altro vedere a Gallicianò?
Tra le architetture religiose, la chiesa di S. Giovanni Battista, di rito cattolico, nella piazza al cuore di Gallicianò. E poi il cosiddetto Calvario, un monumento in pietra non lontano dal centro abitato formato due elementi distinti: un recinto a pianta ottagonale, con una fontana posta in un’edicola e poi un’edicola ad arco, che presenta un mosaico e una croce greca.
Tra le architetture civili segnaliamo l’ex palazzo comunale, situato in piazza Alimos, con suggestive decorazioni in facciata. E poi il piccolo Museo etnografico dove sono raccolti utensili utilizzati nella vita quotidiana dagli antenati degli abitanti del borgo (coperte di ginestra, stampi per la produzione del formaggio, zampogne, lire ecc.) nonché la Casa della Musica, dove sono conservati tutti gli strumenti più tipici (zampogne, lire, tamburelli, organetti). Segnaliamo anche la Biblioteca grecofona, di recente allestimento, in cui si trovano libri in greco antico e moderno.
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