Da Lima al Lago Titikaka: itinerario per un viaggio in Perù

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Lima è la capitale del Perù, una delle città più popolose del mondo (più i 8 milioni di abitanti nell’area metropolitana), purtroppo molto inquinata, ma con un suo fascino. Il suo originale centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità nel 1988. Cuore della città è la Plaza Mayor (nella foto), sede della grandiosa cattedrale edificata per volere del conquistatore Francisco Pizarro, che ne pose la prima pietra nel 1535. Una curiosità da non perdere nella capitale è il Museo Amano, dove si può ammirare l’evoluzione dei tessuti di epoca chancay, dai veli impalpabili alle stoffe impermeabili.

Lima è il punto di partenza imprescindibile per il nostro viaggio in Perù. In questa prima tappa vedremo tutto quello che a nostro avviso è consigliabile, a parte la Valle Sacra e il parco archeologico di Machu Picchu, a cui dedicheremo un altro articolo.

Prima destinazione, raggiungibile anche in autobus in giornata è la Riserva Nacional de Paracas, la cui attrazione principale è “la Catedral” una formazione rocciosa concava creata nei millenni dall’erosione del vento e dalle onde dell’oceano – prima del terremoto del 2007 era più estesa di oggi, ma la visione è comunque suggestiva, così come tutta la costa in questo tratto.

La tappa seguente è costituita dalle isole Ballestas, a una decina di minuti di navigazione dalla città di Pisco. Le isole, importantissime per la raccolta del guano lasciato dalle numerose colonie di uccelli e usato in tutto il mondo come fertilizzante, non sono visitabili ma solo visibili dal mare. Dall’imbarcazione si può però ammirare la famosa “Candelabra”, una gigantesca figura incisa sulle colline della costa, alta 160 m e larga 80. Il significato vero di questo candelabro stilizzato non è ancora stato decifrato, secondo alcuni è da ricollegare alle linee di Nazca, le linee tracciate sul terreno del deserto di Nazca, nel sud del paese.

Tornati a Lima, siamo pronti a raggiungere Arequipa con un’ora di volo. Questa è la seconda città del Perù e detta “la ciudad blanca” dal colore della pietra vulcanica con cui sono costruiti quasi tutti gli edifici del centro storico. Particolarmente bello il Monasterio de Santa Catalina, molto variopinto ed esteso su circa 20.000 metri quadrati. E’ abitato solo da una ventina di suore che hanno fatto voto di silenzio a vita e non incontrano il pubblico.

Da Arequipa ci dirigiamo verso la Reserva Nacional de Salinas e Aguada Blanca, in una cornice naturalistica di bellezza impareggiabile, nonostante l’altezza faccia sentire molta fatica. Sul sentiero si trovano mercatini improvvisati in cui gli indios vendono i loro semplici e variopinti prodotti, accompagnati da bianchissimi lama. Sul percorso si incontrano anche molte vigogne, la cui lana veniva usata dagli antichi incas per tessere le vesti del re (ai sudditi questi pregiati tessuti erano vietati).

Proseguiamo per Chivay, punto di partenza per un’escursione al Cruz del Condor, che non sempre si riesce ad avvistare per via della nebbia. Anche qui ci vuole un po’ di fortuna.

Con un imbarco sul lago Titikaka si raggiungono le famose Islas Flotantes, una quarantina di isole galleggianti costruite con una canna simile al bambù e ancorate con pietre legate a pali piantati sul fondo del lago. Su esse vive l’antico popolo degli Uros, pronti ad aprire le loro case e a offrire le barche per cifre modestissime.


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