Cuenca: splendida città coloniale in Ecuador
Di Nicoletta A.Dopo essere stati a Quito, un’altra tappa assolutamente consigliata in Ecuador è Cuenca, il cui nome per intero è in realtà Santa Ana de los Ríos de Cuenca, che si trova nelle Ande a circa 2500 metri sul livello del mare, disposta su tre terrazzamenti naturali. Fondata ai tempi dell’impero Inca, era nota con il nome di Tumibamba.
Oggi la città ha un aspetto tipicamente coloniale, particolarmente nel centro storico, ben conservato, e incluso nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. I fiumi a cui si fa riferimento nel nome completo della città sono il Tomebamba, il Yanuncay, il Tarqui e il Machangara: gli ultimi tre si uniscono nel nord-est della città formando il Rio Cuenca.
Cuenca gode di un meraviglioso clima primaverile durante tutto il corso dell’anno, che consenta la coltivazione di fiori, soprattutto le orchidee, che da qui vengono esportate in tutto il mondo.
Che cosa bisogna assolutamente vedere a Cuenca?
In primo luogo la Vecchia cattedrale (risalente all’epoca dei Conquistadores nel XVI secolo). E poi la Nuova cattedrale (in stile neogotico, fu costruita alla fine dell’Ottocento per sostituire la Vecchia, non sufficiente per ospitare tutta la popolazione di Cuenca).
La particolarità di questa chiesa, che è uno degli emblemi della città, è la presenza di due torri troncate, che non furono mai portate a termine a causa di un grossolano errore di progettazione: il loro peso avrebbe fatto crollare tutta la struttura.
Tra le due cattedrali il bellissimo parco Abdon Calderon (nella foto). E poi il Palazzo del municipio, il Monastero e museo La Concepcion (dove si trovano delle tombe del XVII secolo e una collezione di arte sacra). Particolarmente interessanti anche le Ruinas de todos los santos, un luogo in cui si trovano nove nicchie di origine incaica, di forma trapezoidale.
Commenta o partecipa alla discussione