Colori e sapori di Sorrento e della penisola sorrentina
Di Nicoletta A.La penisola sorrentina si protende in una suggestiva posizione su alte rocce di tufo a strapiombo sul mare, nell’area meridionale del Golfo di Napoli, tra una vegetazione opulenta fatta di coltivazioni di agrumi e ulivi, palme, giardini.
Sorrento è la perla della costiera affacciata sul Golfo di Napoli, circondata da altri gioielli come Vico Equense, Meta, Massa Lubrense (nella foto sotto(. Insenature pittoresche e incantate, che hanno ben poco da invidiare alla più nota costiera amalfitana, quella che dalla penisola sorrentina è bagnata dal Golfo di Salerno.
Torna a Surriento è una canzone nota in tutto il mondo che ha contribuito a dirigere qui celebrità, poeti, scrittori e uomini politici. Un altro emblema della città è il poeta Torquato Tasso, uno dei più importanti in Europa nel XVI secolo.
Il cuore della cittadina di Sorrento è costituito da palazzi in stile arabeggiante e chiese barocche. Il vero fulcro è Piazza Tasso, con la trecentesca chiesa di Santa Maria del Carmelo e il suo bellissimo chiostro. L’arteria principale della città è Corso Italia, separata dal mare da un reticolo di vicoli traboccanti di botteghe artigiane e gastronomiche. Tra le prime, soprattutto laboratori per la lavorazione del legno, della ceramica, del cuoio e dei merletti.
Il litorale di Sorrento è diviso in due borghi: Marina Piccola (il porto dove approdano traghetti e aliscafi) e Marina Grande, un porticciolo colorato dove si trovano gli stabilimenti balneari.
Una delle caratteristiche della penisola sorrentina è il passaggio repentino dalla vegetazione quasi montana delle zone più interne (dove abbondano i castagni e si allevano vacche e bufale per produrre la celeberrima mozzarella), a una del tutto mediterranea, con ulivi, mirto e ginestre.
E poi ci sono le spiagge, con le calette paradisiache e il mare color smeraldo, i minuscoli borghi marinari, dove si mangiano pesce e crostacei freschissimi – tra cui i famosi gamberi dalle uova blu. Qui la cucina è di grande tradizione e le materie prime sempre di altissimo livello. Che scegliate una semplice pizzeria o un ristorante stellato, la vostra scelta sarà sempre ripagata.
La pizza ovviamente è regina, ma secondo noi bisogna provare anche i paccheri con carne, mozzarella e ricotta. E per quanto riguarda i dolci, i nostri preferiti sono le delizie al limone (pan di spagna ripieni di crema agli agrumi). Non partite senza aver fatto incetta di trecce di bufala e provole, di marmellate e liquori di agrumi – tra i quali il posto d’onore spetta sicuramente all’ineffabile limoncello!
Sorrento, 3 cose da vedere nella città dei limoni
Sorrento è famosa per i suoi limoni, prodotto ortofrutticolo italiano e di indicazione geografica protetta. Questi si differenziano dai limoni della vicina costiera amalfitana per le diverse modalità di coltivazione e per proprietà organolettiche differenti. Non solo limoni, perché la cittadina della costiera è ricca di luoghi magici da visitare, vediamone alcuni insieme.
Museo Correale
Il Museo ha la sua sede nell’antica residenza settecentesca nota come Villa alla Rota, originariamente appartenente ai Correale, conti di Terranova. Questo maestoso edificio fu generosamente donato alla città di Sorrento dai fratelli Alfredo e Pompeo Correale, insieme alle preziose collezioni familiari di arte pittorica e decorativa. Quest’atto di generosità ha trasformato la Villa in un museo accessibile al pubblico. Il Museo fu ufficialmente inaugurato nel 1924 e ospita ben 24 sale, ognuna delle quali esibisce una ricca varietà di reperti, tra cui reperti greci, romani e medievali, splendidi arredi risalenti al XVII e XVIII secolo, delicate porcellane e molto altro ancora.
Tra i suoi tesori più preziosi spicca una collezione di mobili e manufatti d’artigianato locale, realizzati con la raffinata tecnica della tarsia. Inoltre, il Museo ospita una significativa raccolta di dipinti napoletani e stranieri risalenti ai secoli XVII e XVIII, nonché opere dei maestri paesaggisti appartenenti alla rinomata “Scuola di Posillipo”. La collezione include anche edizioni rare delle opere di Torquato Tasso.
La bellezza del Museo è amplificata dalla presenza di un incantevole giardino che circonda l’edificio e culmina in una spettacolare terrazza panoramica, che offre una vista affascinante sul Golfo di Napoli. Questo spazio unico fonde armoniosamente l’arte e la natura, offrendo ai visitatori un’esperienza culturale e visiva indimenticabile.
Piazza Tasso
Piazza Tasso costituisce il cuore vitale di Sorrento e si erige come il centro nevralgico della città. Attraversata dall’importante Corso Italia, arteria principale, questa piazza rappresenta un punto focale di incontro e di attività. Originariamente denominata Largo del Castello, in virtù della fortezza eretta da Ferdinando d’Aragona nel XV secolo, l’evoluzione urbanistica del XIX secolo, che vide la scomparsa del castello stesso, contribuì a dare forma all’aspetto attuale della piazza. La piazza riceve il suo nome dall’eminentissimo figlio di Sorrento, Torquato Tasso, a cui è dedicato un monumento realizzato dallo scultore Gennaro Calì.
Un’ulteriore decorazione è rappresentata dalla statua di Sant’Antonino Abate, patrono della città. Tra gli edifici che circondano la piazza, spicca la Casa Correale, dotata di un suggestivo cortile maiolicato, nonché la chiesa di Santa Maria del Carmine con la sua facciata barocca riccamente ornata. Altresì, vi trova spazio il celebre Grand Hotel Vittoria, che nel 1921 ospitò il rinomato tenore Enrico Caruso. Inoltre, la piazza regala una terrazza che si affaccia su una stretta gola tufacea, attraversata da una viuzza che conduce alla Marina Piccola.
Duomo di Sorrento
Ricostruita nel XV secolo in stile romanico sopra un antico luogo di culto, la cattedrale dedicata ai Santi Filippo e Giacomo gode di un profondo affetto da parte della popolazione. Nel corso dei secoli, questa struttura ha subito vari interventi di restauro che hanno apportato significative trasformazioni alla sua estetica, culminando nel rifacimento completo della facciata nel 1924. L’interno, a pianta a croce latina e con tre navate, è abbellito da affreschi barocchi dei maestri Oronzo e Nicola Malinconio, nonché di Giacomo del Po. All’interno si conservano opere d’arte di grande valore.
Nella prima cappella, insieme al battistero in cui ricevette il sacramento del battesimo Torquato Tasso, si trova un magnifico rilievo marmoreo del Redentore del 1522, incorniciato da dodici formelle trecentesche. Lungo la navata centrale si ergono il trono arcivescovile e un pulpito impreziosito dalla scultura “Madonna col Bambino e i due San Giovanni,” realizzata da Silvestro Buono nel Cinquecento. Infine, nella Cappella del Santissimo Sacramento, spicca un pregevole Crocifisso ligneo del XV secolo che sovrasta l’altare seicentesco, fiancheggiato da putti eseguiti nella bottega di Domenico Antonio Vaccaro.
A breve distanza dal Duomo, lungo il Corso Italia, sorge il campanile rosso a cinque piani, caratterizzato dalla presenza di un orologio in ceramica datato al Settecento.
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