Collezioni d’arte: la Fondazione Mazzotta a Milano
Di Erica VenturaDal 1966 la famiglia Mazzotta, rappresentata nella persona di Gabriele Mazzotta, editore e collezionista, diventa un importante protagonista della cultura in Italia e all’estero.
La Fondazione omonima sorge nel 1988, con una mostra dedicata al disegno italiano a Francoforte, allo scopo di promuovere la conoscenza delle arti visive attraverso mostre e convegni.
Possiede inoltre una collezione di opere d’arte raccolte un unico fondo, che valorizza, conserva ed espone attraverso l’organizzazione di diverse mostre all’interno della propria sede milanese in Piazza Castello: sono presenti circa duemila opere tra acquarelli, disegni, fotografie dal Settecento ai nostri giorni.
Tra gli artisti più celebri rappresentati nella collezione troviamo Rodin, Goya, Boccioni, Modigliani de Chirico, Carrà, Chagall, de Pisis, Klee, Klimt, Morandi, Kokoschka, Grosz, Dix, Miró e Warhol. Ben rappresentata è anche l’art nouveau, con diversi oggetti soprattutto in vetro; la Fondazione conserva inoltre diversi oggetti e libri antichi.
La storia della Mazzotta è abbastanza insolita in quanto è l’unica casa editrice d’arte ancora interamente gestita dal suo fondatore, Gabriele Mazzotta. Ha stampato il suo primo libro nel 1966, Dada, Art and Anti-Art di Hans Richter. Da allora, Gabriele e sua moglie Bianca Franchetti hanno giocato un ruolo importante nella scena artistica italiana, pubblicando, tra molti altri titoli, i primi libri sul Kitsch (1968), sull’Arte Povera (1969), e la prima serie di pubblicazioni dedicate alla storia, psicologia, architettura, fotografia e cinema. Altre aree includono co-edizioni internazionali, libri d’arte per bambini e attività educative per il pubblico in generale. Hanno iniziato ad organizzare mostre in Europa e negli Stati Uniti negli anni ’70, esplorando nuove tendenze o relativamente sconosciute, come gli anni ’30, il Bauhaus, il Realismo, il gruppo Fluxus e mostre dedicate ad artisti singoli come Munch, Klimt, Schiele, Klee e Savinio. Hanno esplorato le nuove relazioni che si sviluppano tra arte e scienza, psichiatria ed etno-antropologia.
Gabriele sentì la necessità di riunire le opere d’arte in suo possesso in un’unica location, e così nel 1988 aprì la Fondazione Antonio Mazzotta, dedicata alla memoria di suo padre, che era un commercialista e un appassionato collezionista d’arte. Il patrimonio della Fondazione è stato presentato per la prima volta a Francoforte, con una mostra di disegni italiani, supportata dal Ministero degli Affari Esteri. A Milano, la collezione è ancora ospitata nella sua posizione originale al Foro Buonaparte 50, dove ci sono duemila opere tra disegni, acquerelli, vetri Art Nouveau, oggetti d’arte e libri antichi. In totale, ha avuto oltre due milioni di visitatori, che hanno goduto delle mostre d’arte, mostre di stampe e fotografie, dibattiti, concerti, conferenze ed eventi educativi.
Le attività della famiglia Mazzotta hanno ricevuto molti riconoscimenti, come il premio Museo Europeo dell’Anno, e nel 1999 Gabriele ha ricevuto il riconoscimento di Chevalier de l’Ordre National du Mérit dal presidente della Francia. Il 3 ottobre 2007 Gabriele è diventato presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera. La Fondazione ha lavorato su co-produzioni con molti musei in tutto il mondo, come il Musée Toulouse-Lautrec ad Albi, la Peggy Guggenheim Collection a Venezia, il Guggenheim Museum a New York e la Tate Modern di Londra, per citarne solo alcuni. Ha anche lavorato nelle aree del teatro, del cinema e della musica, sviluppando l’idea di organizzare eventi per accompagnare mostre.
La nuova generazione della famiglia Mazzotta sta apportando ulteriore energia. La figlia di Gabriele, Martina Mazzotta, dopo aver studiato filosofia e storia dell’arte in Italia, Germania e Gran Bretagna, sta svolgendo un ruolo importante nella Fondazione da diversi anni.
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