Che cosa vedere nei dintorni di Arezzo

Quella di Arezzo è la provincia più a sud della Toscana. Un territorio che racchiude sulla sua superficie vari gioielli di storia e di cultura, oltre che innegabili bellezze naturali.

Nei dintorni di Arezzo le attrattive non mancano, in ogni stagione.

Ad esempio, si può visitare Monte San Savino, che si rivelerà una vera scoperta e un luogo ricco di fascino. Soprattutto per la bellezza delle logge rinascimentali e delle dimore volute dalla famiglia fiorentina dei Di Monte. Palazzo Di Monte è oggi sede del comune: attraverso il loggiato interno si sbuca su un incredibile giardino pensile con vista d’insieme su tutti i tetti della cittadina. Per secoli lungo il Corso San Gallo si è praticato il gioco del pallone con il bracciale, in cui i giocatori ancora oggi indossano uno speciale costume costituito da una camicia e un paio di calzoni rossi stretti sotto il ginocchio.

Un’altra mèta interessante è sicuramente Civitella in Val di Chiana (nella foto), ubicata in posizione dominante sul crinale che separa la val di Chiana dalla val d’Ambra. Qui i vescovi di Arezzo stabilirono la loro residenza con la doppia funzione di rifugio militare e soggiorno estivo. Della rocca rimane un rudere: era un tipico recinto medievale a pianta quadrata, nel suo lontano passato ha respinto numerosi assedi ma poi nel corso della II guerra mondiale subì danni oggi molto evidenti – che peraltro nulla tolgono al fascino del luogo.

Terminiamo l’itinerario di oggi con il piccolo borgo medievale di Lucignano, che può essere senza dubbio definito la perla della val di Chiana. Il suo centro storico è’ tutto concentrato in un’ellisse. All’interno del Museo comunale si trova un piccolo tesoro: un reliquiario a forma di albero, vero capolavoro di arte orafa di tardo 300. Secondo la leggenda che le coppie che si promettono amore davanti a esso vivranno felici e contente. Anche la chiesa di San Francesco contiene tesori inestimabili: accuratamente restaurato Il trionfo della morte di Bartolo di Fredi particolarmente moderno, tanto che il critico d’arte Philippe Daverio lo ha acutamente definito “il primo esempio di fumetto”.