Caravaggio a Roma: itinerario tra i capolavori delle chiese romane

Michelangelo Merisi detto Caravaggio è uno dei più celebri pittori italiani e visse tra il 1571 e il 1610. A cavallo tra Cinquecento e Seicento si colloca il suo periodo romano. Per gli amanti dell’arte, al visita alle opere del pittore conservate a Roma è un’esperienza assolutamente necessaria per comprendere il cambiamento che vede lo stile di Caravaggio in questa nuova fase.

Nella Capitale troviamo alcuni dei suoi capolavori, collocati all’interno di alcune chiese. Partiamo da San Luigi dei Francesi: per la Cappelli Contarelli, su commissione di un cardinale francese, realizza tra il 1600 e il 1602 un ciclo di tre dipinti raffiguranti gli episodi salienti della vita  dell’evangelista Matteo.

Si tratta della Vocazione, del Martirio e di San Matteo e l’angelo: si tratta della prima importante commissione pubblica di Caravaggio, caratterizzata dalla rappresentazione di un tema sacro all’interno di un’ambientazione quotidiana. In questi dipinti l’artista fa un uso particolare della luce, con il valore simbolico di riferimento al divino. Colpisce il profondo naturalismo con il quale indaga capelli e barbe dei personaggi, i panneggi e i gesti compiuti da ognuno.

Quasi contemporaneamente, tra 1600 e 1601, realizza per la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo due grandi tele raffiguranti la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di Saulo. La commissione questa volta viene da monsignor Tiberio Cerasi, tesoriere di Clemente VIII.

Anche qui gli eventi sacri sono inseriti in contesti quotidiani e realtà umili; le azioni sono rappresentate con grande dinamicità facendo uso di diagonali sovrapposte e forti contrasti chiaroscurali che donano un grande effetto drammatico. Il netto contrasto tra luce e ombra simboleggia qui il conflitto tra la salvezza e l’oscurità del peccato.