Campiglia Marittima, Suvereto, Bolgheri: tra borghi storici e degustazioni in Maremma
Di Nicoletta A.La Maremma è una delle regioni turistiche italiane che più hanno da offrire anche in autunno, sia dal punto di visto storico-artistico che enegastronomico. Iniziamo il nostro itinerario nella Maremma livornese da Campiglia Marittima, borgo di pietra tutto vicoli e scalinate arrampicato su una pittoresca collina. Nel centro storico, è mirabile il Palazzo Pretorio, la cui facciata è decorata con gli stemmi dei capitani che si successero fino al XV secolo. Per fare contento il palato, da non perdere la schiaccia, una torta croccante sempre annaffiata da squisito vin santo.
Non lontano da Campiglia, il Parco archeominerario di San Silvestro, un percorso di trekking da percorrere seguendo una guida che spiega come si svolgeva l’estrazione del rame – nota già agli etruschi. Ci sono strutture museali e un villaggio di minatori non più abitato (la Rocca di San Silvestro). L’ultimo pezzo dell’escursione si svolge su un trenino che entra nella miniera.
Passiamo poi a Suvereto, antico borgo ghibellino dell’alta Maremma situato all’altezza di Piombino, nell’angolo di campagna fertile che sta tra la Val di Cornia e le colline Metallifere. La cittadina di Suvereto è circondata da mura fortificate, al cui interno si snodano strade acciottolate simili a mulattiere a chiocciola con antiche case di pietra e copiose enoteche e trattorie dagli squisiti menù. Da non perdere il Palazzo Comunale risalente al 1300, così come il chiostro di San Francesco (che originariamente faceva parte di un convento) e la panoramica rocca Aldobrandesca, posta nel punto più alto della città e da dove si vede benissimo l’isola d’Elba.
Ci spostiamo poi verso Bolgheri e quel fazzoletto di terra reso eternamente famoso da alcuni versi del Carducci, la poesia Davanti a San Guido. Al suggestivo castello di Bolgheri (nella foto) si giunge percorrendo il celeberrimo Viale dei Cipressi, una strada di quasi 5 chilometri che inizia sull’Aurelia, proprio davanti all’Oratorio di San Guido. A Bolgheri (che è una frazione del comune di Castagneto Carducci) ci sono soltanto due strade tranquille, fiancheggiate da antichi palazzi di pietra, con varie boutique e laboratori artigianali traboccanti di magnifici gioielli.
Per pranzo o per cena suggeriamo di scegliere tra uno dei piatti più tipici: polenta e cinghiale, pappardelle al cinghiale, lo spezzatino alla maremmana, la ribollita, i fegatelli con fagioli. Da non dimenticare i vini eccellenti del territorio, conosciuti nel mondo come Supertuscans: il Sassicaia e l’Ornellaia in primo luogo, ma anche il Bolgheri rosso, il Paleo e il Grattamacco, frutto di particolari condizioni territoriali: un terreno ghiaioso e una luce doppiamente intensa dovuta al riflesso del mare.
Sulla strada che collega Bolgheri a Castagneto Carducci, tra meravigliose tenute coltivate a vite e a ulivi si possono degustare vino e olio direttamente dai produttori che appartengono al consorzio della Strada del Vino.
Commenta o partecipa alla discussione