Óbidos e Nazaré: suggestive cittadine del Portogallo centrale
Di Nicoletta A.Chi compie un itinerario di almeno una settimana in Portogallo dovrebbe mettere in programma una visita di mezza giornata a Óbidos, una cittadina-museo che sorge all’interno di una splendida fortezza medievale munita di torri e spalti merlati. I numerosi turisti che la toccano ogni anno ammirano le sue case variopinte (soprattutto gialle, azzurre, bianche), le antiche porte della fortificazione – una delle quale conserva ancora dei preziosi azulejos. E poi incantevoli botteghe di artigianato e tante, tante librerie. Obidos è infatti anche una cittadina ambiziosa dal punto di vista culturale e mira ad attirare sempre più i turisti amanti della lettura, non solo in lingua portoghese. Nei suoi negozi si trovano libri nuovi e antichi, rari o usati, e in tutte le lingue: sono venduti perfino nelle chiese sconsacrate e in un antico mercato ortofrutticolo, disposti in tipiche cassette di legno. Secondo i progetti dell’amministrazione, entro il 2014 il numero dei libri in vendita dovrebbe raggiungere il milione!
Spostandosi sulla costa atlantica si incontra poi Nazaré, un pittoresco villaggio di pescatori ancora molto legato alle tradizioni del passato. Le sue case bianchissime dalle colline arrivano fino al mare. Nella parte alta del villaggio si trova il quartiere Sitio, con una straordinaria vista panoramica sull’oceano – si può raggiungerlo mediante una funicolare che parte dal quartiere Praia. Quassù si trova anche l’antica cappella dove viene venerata la statua della Madonna di Nazaré (Nossa Senhora de Nazaré). La splendida e lunga spiaggia sabbiosa di questa località attira i bagnanti e i surfisti soprattutto d’estate; e in ogni stagione è frequentata dai pescatori che mettono il pesce a essiccare su speciali graticci. Nasce dal fatto che gli uomini devono lasciare le case per lunghi giorni la tradizione delle donne di indossare una tipica gonna con sette balze di colori diversi: starebbero a simboleggiare i sette giorni di attesa della settimana; ma c’è chi dice che rappresentino le sette virtù o chissà, forse le sette sfumature dell’arcobaleno e anche le sette onde del mare dopo le quali i loro uomini ritornano.
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