Bath: per un turismo d’élite in Inghilterra
Di Nicoletta A.A poco più di un’ora di treno da Londra, nella contea del Somerset, immersa in uno spettacolare scenario naturale, si trova una città tranquilla ed elegante, piena di gioielli architettonici, un vero teatro a cielo aperto. Stiamo parlando di Bath, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1998.
In un giorno di sole Bath non ha affatto l’aspetto di una tipica città inglese: l’architettura neoclassica degli edifici, le numerose statue in stile romano e il placido fiume Avon che la attraversa la rendono molto più simile a una città italiana dall’aspetto palladiano. Il momento di massimo splendore della città fu infatti il XVIII secolo, quando questo centro dell’Inghilterra meridionale era il centro della vita sociale della nazione.
In realtà le origini di Bath sono molto più antiche: furono i romani a conferirle importanza, attratti dalle acque termali naturalmente calde (le uniche in Gran Bretagna). Chiamarono il luogo Aquae Sulis, in onore del dio celtico Sul. I conquistatori romani costruirono delle terme e un magnifico tempo dedicato alla dea Minerva. Poi, con la caduta dell’impero romano, Bath attraversò un periodo di relativo declino, che non le impedì di essere scelta come sede dell’incoronazione del Re Edgar nel 973e di diventare sede vescovile e centro per il commercio dei tessuti. Ma la rinascita di Bath avvenne nel periodo georgiano (XVIII secolo), quando i membri della famiglia reale iniziarono a recarsi regolarmente qui per le cure termali. Ovviamente tutti i nobili fecero lo stesso e Bath divenne molto importante e alla moda. Non a caso fu scelta come ambientazione per molti importanti lavori letterari, tra cui i romanzi di Fielding, Dickens, Sheridan e soprattutto di Jane Austen, che visse qui dal 1800 al 1805.
Il periodo georgiano fu anche un periodo di frenetica attività edilizia, con il lavoro di architetti come John Adam, John Woods padre e figlio, ai quali dobbiamo gli splendidi capolavori classicisti dei complessi residenziali del Royal Crescent, del Circus, la Queen Square e il ponte Pulteney Bridge. All’inizio dell’800 i reali iniziarono però a preferire l’aria marina di Brighton per le loro vacanze e Bath tornò a essere una città di provincia.
Negli ultimi decenni però, anche grazie a varie riduzioni cinematografiche di romanzi di Jane Austen, fiorde di turisti sono tornati ad animare la vita della città.
Cos’altro bisogna vedere a Bath? Nello stabilimento termale, l’elegante sala da ballo georgiana chiamata Pump Room (ora adibita a ristorante), la Abbey Church (abbazia del XVI secolo dotata all’interno di una sontuosa volta a ventaglio), Milsom Street (la strada dello shopping, ora come ai tempi delle eroine di Jane Austen) e il parco di Sydney Gardens.
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