A spasso fra i castelli di Matilde di Canossa
Di FabioChi non ha mai sentito pronunciare la frase andare a Canossa? La frase intende significare l’azione di colui che va a chiedere perdono a qualcun altro e si rifà ad un famoso episodio medievale dell’XI secolo. Papa Gregorio VII aveva scomunicato l’imperatore Enrico IV, il quale per farsi perdonare si era umiliato per tre lunghi giorni ai piedi del castello di Canossa, dove il papa, appunto era ospite. Padrona di casa, e grande sostenitrice del pontefice, era una delle donne più potenti e famose nella storia medievale: Matilde di Canossa.
La Grande Contessa governava un feudo immenso, che si estendeva da Mantova a Lucca a Firenze. I suoi possedimenti arrivavano fino alla Lorena francese, ma è qui tra le colline che si trovano fra le valli dell’Enza e del Secchia che i suoi domini avevano il proprio epicentro. Oggi ciò che resta degli antichi insediamenti fa parte del bellissimo Circuito dei Castelli Matildici e delle Corti Reggiane.
Un patrimonio rivalutato a partire dalla fine degli anni Ottanta dall’amministrazione provinciale di Reggio Emilia e dalla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano con l’obiettivo di coniugare le ricchezze ambientali e le testimonianze storiche, soprattutto strizzando l’occhio agli appassionati di trekking. Tra gli itinerari più belli vi è senza dubbio il Sentiero Matilde, che segue l’antico percorso alto medievale, che partiva dallo sbocco dell’Enza e, attraversava i domini dei Canossa, passando dai castelli di Rossena, Canossa, Sarzano, Carpineti, fino a Toano, per poi dirigersi verso il crinale al Passo delle Forbici, e poi scendere verso i possedimenti toscani. Il sentiero Matilde si sviluppa nella direzione nord-sud, non presenta difficoltà particolari e può essere percorso in diverse comode tappe.
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